Loredana Galante. La Rivoluzione Gentile

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Loredana Galante, Tableau per Come acque versate, 2021, composizione grafica di disegni e dipinti, stampa transfer su raso cotone e poliestere Dino Zoli Textile e intervento di ricamo, cm. 70x100

“La Rivoluzione Gentile” di Loredana Galantevincitrice del “Premio Speciale Dino Zoli Textile” ad Arteam Cup 2019, continua fino al 15 gennaio 2022 negli spazi della Fondazione Dino Zoli di Forlì, promotrice della mostra insieme a Dino Zoli Textile.

Curata da Nadia Stefanel, l’esposizione nasce dalla residenza d’artista tenutasi nel settembre 2020 presso l’azienda tessile, da sempre attenta all’ambiente, alla cultura e al sociale, in linea con la filosofia di Dino Zoli Group.

Parole chiave: cura, condivisione, allenamento alla gentilezza, responsabilità. Loredana Galante, genovese per nascita ma residente a Milano, ha fatto del proprio cognome un manifesto programmatico, invitando le persone a rivoluzionare la propria quotidianità a partire da piccoli gesti di gentilezza. «La Gentilezza – dice l’artista – è demodé e troppo poco sensazionalistica per essere notata in fabbriche cacofoniche ed accelerate ma c’è chi la pratica. La corazza in dotazione è minima, permeabile, fragile. Ci vuole tempo per assimilare, accogliere, ricucire, rammendare strappi e ferite, ma anche per ammirare il disegno fatto con il filo di parole scelte, scenari rassicuranti, costellazioni sentimentali».

Il percorso espositivo si sviluppa a partire dall’installazione site-specific “Come acque versate”, realizzata durante la residenza forlivese. All’interno di una grande piscina, sono inseriti innumerevoli ritagli di tessuto, gli sfridi di lavorazione di Dino Zoli Textile, lunghi e arrotondati come le onde del mare. Acque nelle quali ci si può idealmente immergere per cercare i pensieri raccolti attraverso una call to action e trascritti o ricamati sulle strisce di tessuto. L’artista aveva chiesto, infatti, nei mesi precedenti, di pensare ad una frase, un pensiero, una considerazione, una riflessione, un intento per agire insieme, per scrivere un programma condiviso che, come un’onda di miglioramento, ci aiutasse nella costruzione di un sentire comune, soprattutto dopo il periodo di lockdown e di chiusura verso gli altri. Sono state coinvolte scuole di ogni ordine e grado, associazioni e cooperative, ma anche singoli individui, che hanno aderito con entusiasmo. I bordi della vasca sono realizzati con dieci pannelli di 70×100 cm, caratterizzati da un insieme armonico di suggestioni disegnate dall’artista, poi elaborate al computer e stampate con apposite macchine su raso di cotone misto a poliestere di Dino Zoli Textile, con successivi interventi a ricamo. Il visitatore è condotto verso la piscina da cinque “Portatrici”: tele ricamate, libere e fluttuanti, appese al soffitto, che evocano sembianze di donna.

A completamento dell’esposizione, una serie di acrilici su tela che raccontano il mondo di Loredana Galante, frutto di una ricerca ultraventennale, che si avvale di differenti medium e che si inserisce anche nel solco della tradizione della Performance Art. «Dipinti che, come racconta l’artista, sono tapisserie in cui compiere itinerari tra oggetti, racemi, animali complici di qualche sortilegio. Appunti, scritte, forse istruzioni. Per leggerli occorre inclinare la testa, mettersi a testa in giù, cambiare il punto di vista».

Sono, inoltre, esposti alcuni lavori inediti, realizzati appositamente per l’occasione attraverso la tecnica del collage, applicata ai tessuti di Dino Zoli Textile.

«Partiremo dalla creazione finale della residenza realizzata con gli sfridi e i tessuti di Dino Zoli Textile – spiega la curatrice Nadia Stefanel – per poi addentrarci nell’immaginario di Loredana Galante, certo ludico, fiabesco, strabordante, colorato come i giochi dei bambini e i racemi naturali, come i ricordi di mondi esotici e lontani, ma allo stesso tempo serissimo, esito di una pratica consolidata nel tempo, che sarebbe sbagliato considerare giocosa tout court, fine a se stessa. Ogni gesto, ogni opera, ogni performance, ogni attività condivisa costituisce, infatti, un nuovo tassello nella costruzione di un sentire comune, che porti a quella Rivoluzione Gentile che dà il titolo alla mostra».

«Creatività, ricerca e innovazione sono alla base del nostro lavoro – spiega Monica Zoli, socia di Dino Zoli Textile – e l’esperienza di collaborare con artisti ospitandoli in residenza nei nostri stabilimenti è occasione importante di scambio e crescita. Dopo l’emergente Elena Hamerski, scelta nell’edizione 2018 di Arteam Cup, è stata la volta di Loredana Galante e del suo magico progetto di Rivoluzione Gentile, i cui temi di cambiamento, cura, attenzione e rispetto ci risuonano profondamente. Arte e Impresa come Vita e Lavoro sono associazioni di mondi che si completano a vicenda. Colgo l’occasione per invitare i colleghi a sostenere la cultura, che è bene comune. Noi abbiamo un interlocutore privilegiato nella Fondazione Dino Zoli, anima culturale del Gruppo, ma le modalità possono essere le più varie, anche questo esercizio stimolante di creatività».

La personale, inserita nel programma “Who’s next”, è stata in parte realizzata grazie al supporto dei numerosi sostenitori che nel 2020 hanno partecipato al crowdfunding lanciato sulla piattaforma Eppela. L’inaugurazione si terrà sabato 18 settembre alle ore 18.00. La Fondazione Dino Zoli è aperta al pubblico da martedì a venerdì ore 9.30-12.30, sabato e domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero previa presentazione del Green pass. Eventuali modifiche agli orari di apertura, dettate dalla situazione sanitaria, saranno tempestivamente comunicate sul sito web e sui canali social della Fondazione. La mostra è realizzata con la collaborazione dell’associazione culturale Arteam di Albissola Marina (SV), il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Forlì e il contributo di Emicon AC S.p.A. Climate Solutions; partner Fratelli Bandini, Perricone srl e Studio Rufus. Per l’occasione sarà realizzato un catalogo digitale.

 

Loredana Galante studia presso il liceo artistico Paul Klee e l’Accademia Linguistica di Genova. Dopo la borsa di studio del centro T.A.M. diretto da Arnaldo Pomodoro, la ricerca continua interagendo con discipline diverse che la spingono a frequentare corsi di danza, teatro e la scuola triennale di counseling. Il suo lavoro va dall’esile ed elegante tratto a matita, fino all’abitare e “galantizzare” gli spazi. Lavora con l’installazione, la performance, la pittura e la forma laboratoriale. Nel corso della sua attività artistica ha esposto in Italia e all’estero, in musei pubblici e gallerie private, a Tokyo, Dubai, Hannover, Strasburgo, Nizza, New York, Teheran, Ouagadougou, Shengzhen. Tra gli altri hanno scritto di lei: Vera Agosti, Luca Beatrice, Achille Bonito Oliva, Chiara Canali, Luciano Caprile, Viana Conti, Miriam Cristaldi, Fortunato D’Amico, Alberto Dambruoso, Valerio Dehò, Giacinto di Pietrantonio, Manuela Gandini, Angela Madesani, Alessandra Redaelli, Elisabetta Rota.

Fino al 15 gennaio 2022

Forlì, Fondazione Dino Zoli, Viale Bologna 288 Info: T. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.comwww.fondazionedinozoli.com.