A Bologna prosegue la programmazione della diciannovesima edizione di Gender Bender: l’ultimo weekend dal 17 al 19 settembre è interamente dedicato al cinema, con la presentazione di alcuni importanti titoli, tra fiction e documentari.
Il documentario franco-danese di Sébastien Lifshitz, Petite fille, è il protagonista della serata di venerdì 17 alle ore 21 presso il Giardino del Cavaticcio. Dopo la vittoria al Festival di Cannes 2012 per il miglior documentario e la Queer Palm nel 2016, Sébastien Lifshitz torna a cinema con un documentario sulla via di Sasha, bambina transgender di otto anni, e della sua famiglia. Con un tocco delicato e commovente il regista mostra le difficoltà affrontate dalla piccola tra i banchi di scuola, dove la sua identità di ragazza viene costantemente messa in discussione da compagni, compagne e figure adulte autorevoli. A sostenerla però non manca mai l’amore e dei suoi genitori, che la aiutano ad affermare sé stessa.
Potato dreams of America del regista Wes Hurley sarà invece presentato in prima nazionale sabato 18 alle ore 21. Una commedia autobiografica che ripercorre l’infanzia del regista con grande ironia. Un racconto di formazione che ha inizio negli anni Ottanta: Potato è un bambino dalla singolare personalità, che vive insieme a sua madre nella decadente periferia sovietica. Quando, anni dopo, raggiunge gli Stati Uniti e afferma la propria omosessualità, scopre che il Paese da lui tanto sognato da piccolo è molto diverso da come lo aveva immaginato.
A chiudere il weekend cinematografico e la diciannovesima edizione del festival è il film spagnolo Sedimentos di Adrián Silvestre David. La docu-fiction ha come protagoniste sei donne trans, in viaggio verso un piccolo borgo spagnolo, nel quale una di loro sta tornando a vivere. Sedimentos è un road movie, dove l’esplorazione dei luoghi tra paesaggi inusuali diventa occasione di un viaggio interiore e di nuovi incontri, tra confidenze personali e momenti di conflitto. In questo viaggio le protagoniste impareranno a conoscere meglio sé stesse e le proprie compagne d’avventura, scoprendo ciò che le accomuna e imparando a convivere nella diversità.
Info: www.genderbender.it