Bagnacavallo, le opere di Castellani al Museo Civico

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Leonardo Castellani nel suo studio

I templi dell’arte si trovano ancora congelati in quel limbo che impedisce l’incontro fisico tra le opere e il suo pubblico. Ma il mondo dell’arte resta, come sempre, prolifero, attraversato da novità e da acquisizioni che attendono solo di poter vedere finalmente la luce del sole. È quello che sta accadendo al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, dove il Gabinetto delle Stampe ha appena acquisito un nucleo di oltre 50 opere grafiche di Leonardo Castellani.

Classe 1896, Leonardo Castellani nasce a Faenza ma il suo percorso artistico si sviluppa fuori dalla città natale, in parte a Cesena e per la maggior parte tra le colline dell’urbinate. Leggendo la sua biografia può sembrare che la città di Faenza rappresenti solo il punto di partenza per uno sviluppo che non intrattiene alcun legame con essa. In realtà, gran parte della formazione artistica iniziale di Castellani ha avuto origine qui, agli inizi del Novecento, immerso nell’atmosfera dell’art nouveau che ha certamente influenzato la sua produzione. Il legame tra l’artista e la sua città natale trova conferma anche in una fitta rete di relazioni mantenute nel corso degli anni con artisti e studiosi del territorio, mentre il suo affetto è dimostrato dalle numerose donazioni alla Pinacoteca e alla Biblioteca Comunale. La recente donazione al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo ad opera del figlio Claudio Castellani testimonia il desiderio di voler continuare, anche dopo la morte del padre, a curare una relazione con il territorio d’origine che sempre ha accompagnato l’artista nel corso della sua vita.

Leonardo Castellani è passato alla storia come uno dei più grandi incisori del Novecento, attivo dalla fine degli anni Venti fino alla morte avvenuta nel 1984. Il suo percorso artistico trova certamente nell’incisione, e in particolare nella tecnica dell’acquaforte – che torna in voga in quegli anni proprio grazie al suo lavoro e a quello di pochi eletti suoi colleghi – la punta di massima espressione. Tuttavia Castellani è un artista a tutto tondo, come spesso accadeva in quegli anni: ebanista, di famiglia e di studi, poi scultore, pittore e ceramista.

Tra i soggetti prediletti dell’artista ci sono le nature morte e il paesaggio, in particolare quello collinare urbinate, dove ha vissuto dal 1930 quando venne chiamato per insegnare Calcografia alla Scuola del Libro e dove è rimasto fino alla morte. Vedute di incantevole bellezza sono infatti le principali protagoniste della nuova donazione pervenuta al Comune di Bagnacavallo. Il segno raffinato, la trama fitta di incroci e di particolari e la luce che si fa spazio tra le forme, o meglio che diventa essa stessa spazio, definendo i confini dei tratti incisi, sono le caratteristiche della sua arte incisoria, di cui questa donazione è una conferma, offrendosi come un ulteriore e importate tassello per la ricostruzione del percorso artistico del Maestro.

Il Museo Civico delle Cappuccine e il suo Gabinetto delle Stampe, dopo la mostra antologica del 2019 dedicata alle opere di Renato Bruscaglia, allievo di Castellani, e con le oltre 12.500 opere grafiche rappresentative di più di 1.500 artisti della seconda metà del Novecento, dimostra con questa nuova acquisizione il desiderio di offrirsi come spazio privilegiato per raccontare la pratica artistica dell’incisione nell’ultimo secolo di storia.

Info: www.repertoriobagnacavallo.it, gabinettostampe@comune.bagnacavallo.ra.it