«Bisogna creare luoghi per fermare la nostra fretta e aspettare l’anima». Questa, ricorda Laura Delli Colli, era una delle frasi più dette da Tonino Guerra, grande poeta, scrittore e sceneggiatore santarcangiolese. È questo stesso spirito che da sempre anima le attività dell’Associazione Culturale Tonino Guerra a lui dedicata e che quest’anno si accinge ad inaugurare un nuovo festival cinematografico, Luoghi dell’Anima, che troverà spazio dal 18 al 21 marzo sulla piattaforma MYmovies. Una versione virtuale e gratuita che auspica a luglio di potersi replicare in presenza proprio a Santarcangelo.
«Il significato di questo festival viene dall’attività e dalla visione artistica, culturale e sociale che l’associazione Tonino Guerra ha sempre avuto», racconta Andrea Guerra, figlio di Tonino e attuale presidente dell’Associazione. «I nostri leitmotiv sono da sempre l’importanza della memoria e delle tradizioni in ogni campo, il rispetto della natura, della bellezza e delle risorse, l’armonia e il dialogo tra le persone e i popoli. Insomma, il tema delle tradizioni come antidoto all’imbarbarimento. Una sorta di ecologia dell’anima oltre a quella tradizionale. L’associazione Tonino Guerra nasce come hub culturale, probabilmente il primo in Italia: un museo che si muove verso il pubblico e crea delle piattaforme all’interno delle quali il pubblico può integrarsi e discutere attorno a questi temi. Proprio per questo motivo il nuovo festival vuole diventare un’occasione nel campo cinematografico per raccogliere lo sforzo di quei registi che hanno l’aspirazione di essere cronisti dei territori e dell’umanità e rinunciano anche per questo al puro intrattenimento».
“Il Cinema e la televisione illuminano i territori” è il tema scelto per questa prima edizione e sulla base del quale sono state selezionale le opere entrate a far parte del Concorso Lungometraggi e del Concorso Documentari, i due nuclei centrali del festival. «Abbiamo selezionato lungometraggi e documentari facendo riferimento a delle tematiche che sono care al pensiero di Tonino Guerra e cioè la memoria, l’utopia e la madre terra», racconta Paola Poli, direttrice artistica del festival insieme a Steve Della Casa. Per la sezione lungometraggi i cinque film in concorso – Tornare di Cristina Comencini, Assandira di Salvatore Mereu, L’incredibile storia dell’isola delle Rose di Sydney Sibilla, Guida romantica a posti perduti di Giorgia Farina, Semina il vento di Danilo Caputo – si contenderanno i premi Miglior Film, Migliore Fotografia, Miglior Interprete, Miglior Colonna Sonora, Miglior Scenografia e il Premio Tonino Guerra alla Sceneggiatura. Ai titoli della sezione documentari – The Rossellinis di Alessandro Rossellini, Due scatole dimenticate – Un viaggio di Vietnam di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini, Il suono della voce di Emanuela Giordano, Notturno di Gianfranco Rosi, Antropocene – L’epoca umana di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier e Edward Burtynsky, Molecole di Andrea Segre – verranno invece assegnati il premio Miglior Documentario e quello per il centenario Tonino Guerra. A decretare i vincitori saranno due giurie composte da nomi di grande rilievo quali Ferzan Özpetek, che presiede la giuria della categoria lungometraggi composta da Laura Delli Colli e Massimo Pulini, e Terry George, presidente della giuria documentari formata da Luca Cesari e Raffaele Milani. A questi nomi si aggiunge quello di Pivio, noto musicista e compositore di colonne sonore, che presiede la giuria dedicata alle musiche.
Il festival dedica inoltre una retrospettiva a Tonino Guerra intitolata “Il cinema luminoso – Omaggio a Tonino Guerra” dove figurano importanti titoli come Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, La sorgente del fiume di Theodoros Angelopoulos, Tre fratelli di Francesco Rosi e Tempo di viaggio di Tarkovskij e Tonino Guerra. Film che non testimoniano solamente le grandi collaborazioni instaurate dal poeta nella sua attività di sceneggiatore ma anche, come afferma Claudia Delli Colli, una capacità di Tonino Guerra di trasformare i luoghi delle sue sceneggiature in stati d’animo: «I film selezionati hanno tutti, pur nella loro fortissima differenza, questo denominatore comune: il fatto che sono delle storie nelle quali il luogo rappresenta anche uno stato d’animo e che rappresentano quel fuoco emotivo che in qualche modo Tonino ha cercato di mettere sempre, forse anche inconsapevolmente, con la sua poesia, nelle sceneggiature che ci ha lasciato».
A completare il programma infine due incontri: il primo dedicato a Tonino Guerra dal titolo “Lo sguardo luminoso di Tonino Guerra: commenti su cinema, poesia e paesaggio”, il secondo è invece il panel “Il cinema incontra i luoghi dell’anima” che porta avanti una riflessione sul mezzo cinematografico e sulla sua capacità di trasformare i set in posti dell’anima. In effetti, come afferma Steve Della Casa, «la grande capacità che ha avuto il cinema sempre di raccontare i posti, di valorizzarli, di sviluppare quello che poi è stato chiamato cineturismo ma non è solo quello, è stata veramente grande. Del resto il cinema è veramente l’arte del Novecento e senza di esso noi del Novecento non ne sapremmo niente, non potremmo neanche raccontarlo».
Info: luoghidellanima.it