Le opere di Giulio Ruffini in mostra a Bagnacavallo

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G. Ruffini
G. Ruffini L'epica popolare e l'inganno della modernità 1950-1967

Giovedì 18 febbraio inaugura al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo la mostra L’epica popolare e l’inganno della modernità 1950-1967 dedicata a Giulio Ruffini nel centenario della sua nascita. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 2 maggio.

La mostra raccoglie le opere dei primi anni di produzione del pittore, dai suoi esordi fino al 1967, anno cruciale che cambierà per sempre il corso del suo percorso artistico. Gli anni tra il 1950 e il 1967 sono fondamentali per la carriera di Giulio Ruffini, profondamente innamorato della sua Romagna, tanto da farne una vera e propria protagonista costruendo un racconto pittorico delle sue campagne e dei braccianti che vi lavorano. Queste prime opere permettono al pittore di ritagliarsi un ruolo di primo piano nelle dinamiche dell’arte nazionale, in particolare nell’ambito del neorealismo.

I primi anni sono anche attraversati da un costante percorso di ricerca e di sperimentazione che vede il pittore impegnato nell’utilizzo di diversi linguaggi e a misurarsi con nuove ansie che pongono al centro la solitudine umana ed i soprusi inferti dalla corsa della società del “boom economico”.

L’esposizione al Museo Civico delle Cappuccine raccoglie in totale più di settanta opere, provenienti da decine di collezioni pubbliche e private, tra le quali spiccano la Pietà per il bracciante assassinato (1952), opera vincitrice del Premio Suzzara che ha dato a Ruffini notorietà a livello nazionale, la Crocifissione del 1954, e i tre dipinti con i quali l’artista ha partecipato alla XXVII Biennale di Venezia.

info:  0545/280911, centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it, www.museocivicobagnacavallo.it

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