Lontano da stereotipi di genere e «mascolinità tossica», sempre più maschi le decorano. Ne abbiamo parlato con Sonogrigio, figura di spicco del web.
In un mondo colmo di stereotipi e di odio, molti attivisti e personaggi famosi stanno cercando di sconfiggere pregiudizi legati all’abbigliamento e alla sessualità. Grazie a personaggi come Harry Styles, Brad Pitt, Fedez e Achille Lauro è oggi comune vedere tra i giovani, ragazzi che non si fanno problemi a portare lo smalto per unghie. Questa nuova tendenza non è affatto legata alla mascolinità o all’orientamento sessuale, ma molte persone ancora oggi rimangono legate al passato e tendono a fare questo collegamento.
Abbiamo posto qualche domanda a Sonogrigio, al secolo Francesco Camaioni, un ragazzo ventenne recentemente emerso sul web. Francesco è stato disponibile e ci ha parlato della sua vita, delle sue opinioni, e del messaggio che vuole trasmettere ai suoi tanti (oltre 200mila) followers.
Ti definiresti un attivista contro gli stereotipi di genere?
«Mi definisco un attivista ma specifico sempre di essere una persona umana come tutti e con delle opinioni che possono essere condivise o no, perché il mondo è vario. Non reputo i miei pensieri una legge ma bensì tendo a far riflettere le persone mostrando loro un punto di vista diverso».
Raccontaci della tua vita, hai riscontrato problemi ad esprimere te stesso?
«Il mio coming-out non è stato molto facile: in famiglia sono stato accettato, e di questo ne sono sempre grato, ma non è stato così per tutto il contorno di amicizie che avevo. Ho avuto molti problemi per essere me stesso, ma questo non mi ha mai fermato nel fare quello che ritenevo giusto, come ad esempio indossare una platform o una buffalo il che ai tempi era scandaloso sui i maschi, anche se oggi è normale. Poi affrontando tutti i problemi, che sì, hanno portato anche tante sconfitte personali, sono arrivato a vent’anni ad essere la persona che sono e ad avere spalle d’acciaio».
Pensi che lo stile e il modo di vestirsi sia collegato/collegabile all’orientamento sessuale?
«Ritengo la moda una forma artistica con cui le persone mostrano la propria personalità. Non c’entra e non dovrebbe c’entrare con l’orientamento sessuale. Oggi c’è questo modo di stereotipare lo stile delle persone, ed è sbagliato».
Per quale motivo pensi che un numero crescente di uomini portino lo smalto?
«Io l’ho iniziato a fare quando avevo 14 anni, ed ancora non c’era questa moda, il che è stato un po’ sofferente perché mi ritrovavo gli occhi contro in continuazione, e le critiche anche. Ad oggi ho un punto di vista un po’ altalenante, perché molte persone lo stanno facendo per visibilità, rispetto ad altre che lo fanno perché non vedono problema nel farlo. Ed infatti è così, è solo smalto sopra a delle unghie».
Che ne pensi della mascolinità tossica?
«Mi sto battendo molto per questo tema perché nella società attuale c’è una concezione di mascolinità sbagliata. Basata esclusivamente su come si appare, come ci si comporta e come si parla, e non nel modo di agire, di saper rialzarsi o di affrontare le situazioni. Questo rende uomini, non il modo di vestirsi. Questo è il fulcro per cui mi batto continuamente ».
Vorresti lasciare un messaggio ai molti giovani che hanno paura di esprimersi per il pensiero della società?
«Sicuramente consiglierei di essere sempre loro stessi, anche se ci sono persone che criticano. L’adolescenza è una fase: quando si cresce, il bulletto, la persona che giudicava, non viene più considerata da nessuno, ed emergono le persone che sono sempre state loro stesse. Queste avranno dei risultati perché non hanno mai mollato. Hanno qualcosa che li distingue dagli altri ed essere distinti dagli altri vuol dire avere una voce, un peso. Questo non va mai dato per scontato, infatti anche se in adolescenza si soffre per questo, in età adulta si scopre che è un talento, un motivo per far sì che le persone ti ascoltino».
di NICOLÒ CAVINA, ELENA CONTI, FRANCESCO GALLEGATI, MATTEO MELE, NADIA SHARAPOPI, 2ªFS, Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza