Lo storico circuito di Monte Coralli, sulle colline faentine, è tornato ad ospitare ben tre prove del Mondiale: una storia di passione, polvere e gloria. Altro che simulatori digitali…
Lo storico crossodromo di Monte Coralli, adagiato sulle colline di Faenza, ospita generalmente gare di livello regionale e nazionale, ma in passato è stato teatro di competizioni valide per il Mondiale, che hanno visto trionfare l’imolese David Philippaerts e la leggenda del cross mondiale Antonio Tony Cairoli. L’impianto, un toboga mozzafiato e super tecnico, è diretto dal Moto Club Coralli Faenza ed è suddiviso in tre diverse piste: quella principale da motocross, un percorso da enduro in parte fettucciato e in parte snodato lungo un sentiero nel sottobosco; infine una pista per minicross, ideale per fare pratica quando si è alle prime armi.
Nel 2020, come molti appassionati già sapranno, Monte Coralli è tornato alla grande ribalta internazionale ospitando una tappa del Mondiale di Motocross. Si è trattato di un evento unico nel suo genere, poiché la gara doveva disputarsi in Turchia, ma, a causa dell’indisponibilità del circuito, si è optato per il percorso faentino. Ben tre le gare disputate: Gran Premio di Italia, Gran Premio Città di Faenza e Gran Premio Emilia-Romagna.
La storia del circuito di Monte Coralli si lega a quella del Moto Club Faenza, fondato da un gruppo di motociclisti della zona nel lontano 1905 e nel 1911 entrò a far parte del Moto Club Italia (FMI); inizialmente la società faentina organizzava solo gare su strada: il tracciato sul quale si sono disputate le gare più famose è stato il circuito cittadino delle Bocche dei Canali, il quale ha ospitato il Gran Premio delle Nazioni nel 1948 e negli anni successivi anche la Coppa Città delle Ceramiche. Solo nel 1956 vennero introdotte delle gare fuori strada. All’inizio vennero utilizzati dei tracciati improvvisati come il Circuito dell’Isola lungo il fiume Lamone e il circuito vicino al torrente Samoggia. Nel 1972 comincia l’attività sul circuito Monte Coralli, che da quell’anno in poi ospiterà centinaia di gare e motoraduni. Nel 2012 il Moto Club Faenza scompare a causa di problemi finanziari; nello stesso anno nasce il Moto Club Monte Coralli, che nel 2013 diventerà il Moto Club Winter Bikers.
Una storia di passione, polvere e gloria che un po’ stride con il largo successo che ultimamente stanno avendo simulatori digitali per fare pratica: appositi macchinari elettromeccanici che, spesso accoppiati a visori in realtà virtuale, riproducono con stupefacente approssimazione il vero motocross. O almeno hanno la pretesa di farlo. Abbiamo chiesto a Nicola Visani – un ragazzo che da anni corre a Monte Coralli – che ne pensa di questa variante virtuale della disciplina. «Ricordo molto bene la paura che ho provato la prima volta che ho messo le ruote sul circuito. Un po’ di quella paura mi accompagna tuttora quando gareggio. La paura di cadere, il dolore che provi quando succede, le raffiche di vento che ti urtano mentre sei in volo sono sensazioni che non si possono provare su un macchinario dove si rimane fermi. Forse ci si può divertire anche così ma non credo assolutamente possa essere un’alternativa al giro di pista ai Coralli».
di ANDREA LIO, JACOPO FIORENTINI, LORENZO BETTI, LUCA MENEGHINI, MANUEL RICCI, 2 DS, Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza