Uno sport nuovo, nato nel 2006 a Cremona da un’idea di Antonio Bodini – ingegnere meccanico padre di cinque figli di cui una con grave disabilità – e di Fausto Capellini, insegnante di educazione fisica nella scuola secondaria di primo grado della città. Il Baskin arriva in Romagna, a Brisighella, nel 2016 quando Hassan Jama, istruttore di pallacanestro nella società sportiva Basket Tre Colli, viene a conoscenza del progetto cremonese.
Il Baskin è uno sport che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative: è stato infatti pensato per permettere sia a persone normodotate che con disabilità, di giocare nella stessa squadra. Così la società basket tre Colli forma un team di Baskin sulla scia dello spirito di entusiasmo e inclusione che da sempre caratterizzano l’ambiente del basket a Brisighella.
La squadra è formata da giovani con caratteristiche e problematiche diverse. Sono ragazzi con gradi differenti di disabilità fisiche e psichiche, insieme a ex giocatori normodotati, genitori di ragazzi che giocano a pallacanestro, profughi accolti da altre città, giovani di diverse etnie. Si crea quindi un gruppo integrato che ha uno scopo unitario: quello di giocare insieme, con regole collettive e regole individuali adattate alle peculiarità di ciascun giocatore. Attività sportiva e di aiuto disabili si uniscono sotto una stessa palestra di gioco dove squadre miste di ragazzi e ragazze vivono momenti di autentica aggregazione sportiva, sociale e culturale.
Hassan Jama si definisce più un istruttore che un allenatore: «L’istruttore è la figura che deve insegnare ai ragazzi a sapersi divertire ed avere passione per lo sport – ci spiega – trasmettendo la voglia di andare in palestra, l’entusiasmo e insegnare i fondamentali senza ossessionarli alla vittoria, ma imparando dalle sconfitte per migliorarsi»
di Anita Verna, 3BU, Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza
QUALCHE REGOLA DEL GIOCO
1 – Il campo è diviso i quattro aree con un canestro ciascuna, quindi oltre ai due canestri presenti nel basket ne vengono aggiunto altri due lateralmente (due aree di attacco e due aree di difesa per ciascuna squadra). 2 – Ad ogni giocatore è assegnato un numero che corrisponde alla prima cifra della casacca che indica le capacità del giocatore (da 1 a 5). La somma delle cifre dei giocatori presenti in campo per ciascuna squadra non deve essere superiore a 23. 3 – Le aree di tiro laterali sono esclusive dei giocatori 1, 2, 3 ovvero giocatori di difficoltà motorie di diverso tipo.