“Alfonso Leoni. Genio Ribelle” al MIC di Faenza dal 1 ottobre 2020 al 19 gennaio 2021 ripercorre l’intensa, breve, carriera artistica di Alfonso Leoni (1941-1980). Genio talentuosissimo che purtroppo scompare alla sola età di 39 anni lasciando una grandissima eredità artistica per la scultura ceramica.
Un’artista semisconosciuto e geniale che il MIC riscopre per celebrare i 40 anni dalla sua scomparsa con una meravigliosa mostra grazie al lavoro di Claudia Casali e l’Archivio Leoni. In mostra oltre 200 opere dai collage su carta alle pitture, dalle sculture in ceramica a quelle in metallo fino ai lavori design per l’industria che illustrano come la sua ricerca sulle forme e la messa in discussione dell’arte ceramica sia una modulazione dello stesso principio a prescindere dalla materia artistica che utilizza.
Alfonso Leoni vive in provincia, a Faenza (studia arte e ceramica all’Istituto d’Arte Ballardini per cui, dal 1961, diviene anche docente di Arti Plastiche), ma la sua ricerca artistica è costantemente controcorrente, proiettata al nuovo: a scardinare la ceramica da meri aspetti tecnici e funzionali per elevarla a materia scultorea.
Il critico Enrico Crispolti lo prese sotto la propria ala e scrisse: “Interessava a Leoni il gesto più che il prodotto”. Ricordiamo le azioni di protesta e le performance presentati alle due edizioni del 1974 e 1976 del Premio Faenza, dove nella prima espone le proprie opere coperte da un lenzuolo come gesto critico contro la competenza della giuria e, nella seconda, distribuisce ai visitatori argilla cruda mentre lui distrugge con un martello sue vecchie opere, per poi impastarle in una grande sfera. E, infine, le “macchine celibi” del 1972-73, una serie di carrarmati eseguiti a colaggio che erano un chiaro segno di contestazione contro la guerra.
Instancabile e prolifico Leoni scrive, dibatte, disegna, dipinge, ricicla materiali, progetta gioielli, modella sculture, realizza installazioni, si cimenta in performance e lavora per l’industria ceramica. La mostra ricostruisce la figura di un “genio ribelle”, figlio del proprio tempo, quello della contestazione e delle avanguardie degli anni ’60-’70. Ne esce il ritratto di un animo inquieto, sempre teso al superamento dei cliché, una promessa, una meteora della storia dell’arte contemporanea, purtroppo prematuramente scomparsa.
A corredo della mostra il MIC propone un nutrito programma di visite guidate e workshop.
Ogni domenica di ottobre, alle 10.30, visita guidata gratuita, inclusa nel prezzo del biglietto
Ogni venerdì, dal 2 ottobre al 13 novembre, alle 18, alcuni studenti di Alfonso Leoni (2 ottobre: Antonietta Mazzotti, 9 ottobre: Gianfranco Morini, 16 ottobre: Antonella Cimatti, 23 ottobre: Antonella Ravagli, 30 ottobre: Guido Mariani, 6 novembre: Aldo Rontini, 13 novembre: Giovanni Cimatti) terranno visita guidata alla mostra per ricostruire il ritratto di Alfonso Leoni artista, uomo e insegnante. Visita guidata gratuita, inclusa nel prezzo del biglietto.
Infine ogni primo sabato del mese (ore 14.30-17.30) saranno realizzati dei workshop riservati agli adulti e ispirati al lavoro di Leoni.
1 ottobre -19 gennaio, MIC Faenza, viale Baccarini 19, aperto: mar-ven 9-14, sab e dom 9-18, chiuso i lunedì non festivi, info: 0546697311, www.micfaenza.org