Netflix, una maratona di film dello Studio Ghibli

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Ormai è noto ai più: il cinema d’animazione non è solo per i bambini. In realtà, infatti, si tratta di un genere piuttosto complicato, spesso in grado di “parlare due lingue”, quella dei più piccoli e quella degli adulti. E non si può negare che alcuni dei suoi registi hanno regalato alla storia del cinema numerose opere intramontabili. Quando si parla di cinema, molto spesso si tende a dimenticare che, a parte il cinema europeo e quello americano, esistono anche tante altre cinematografie di eguale valore. Tuttavia, quando si parla di cinema d’animazione a chiunque verrebbe in mente quello giapponese, da sempre grande fucina di storie memorabili. È probabile, dunque, che anche i non addetti ai lavori e i non appassionati si siano imbattuti almeno una volta nella vita nelle produzioni dello Studio Ghibli, lo studio cinematografico di film d’animazione giapponese fondato nel 1985 dai registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata insieme a Tokuma Shoten. A questo proposito, ricordiamo tristemente come appena due anni fa, nel 2018, il mondo abbia salutato con diversi omaggi la scomparsa di Isao Takahata.

Oggi, in tempo di quarantena e con tante ore a nostra disposizione, Netflix ci dà la possibilità di recuperare alcune delle produzioni di questo studio, tutte piccole perle di rara bellezza. A cominciare senza dubbio da Nausicaä della Valle del vento (1984) di Hayao Miyazaki, il primo film in assoluto prodotto dallo studio e dal cui successo di pubblico e critica è dipesa la sua nascita. La Principessa Nausicaä può essere forse considerata una delle prime grandi eroine che esploderanno poi più tardi su tutti i nostri schermi: una giovane impavida, coraggiosa, amata dal suo popolo del regno della Valle del Vento e determinata a riportare la pace sulla sua amata Terra, devastata da un cataclisma che ha reso tossica la maggior parte della sua superficie. Il secondo film dello studio arriva nel 1986, alla regia ancora Hayao Miyazaki con Il castello nel cielo: una storia di magia e di avventura con al centro due giovani, Sheeta e Pazu, alla ricerca di Laputa, la grande isola leggendaria che fluttua nel cielo, ricca di tesori e custode di un potere straordinario. Nel 1988 arriva Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki. Si tratta di un successo controverso: il pubblico sembra non amarlo particolarmente, ma la critica lo adora assegnandogli alcuni dei più importanti premi cinematografici. Il film racconta la storia delle due piccole Satsuke e Mei, due sorelle costrette a trasferirsi insieme al padre in una casa di campagna: qui un mondo magico si dispiega davanti ai loro occhi fatto di nerini del buio e spiritelli della fuliggine. Gli incassi di film e di gadget permettono allo studio di arrivare al 1989 e di realizzare Kiki consegne a domicilio di Hayao Miyazaki, una storia di crescita e di formazione con protagonista una piccola strega, Kiki, nel suo anno di apprendistato, durante il quale, a cavallo della scopa di sua madre, darà il via a una propria attività di consegne a domicilio.

Con Pioggia di Ricordi di Isao Takahata (1991) lo Studio Ghibli entra negli anni Novanta che decreteranno senza ombra di dubbio il suo trionfo grazie alla produzione di numerosi film di successo. Uno di questi è proprio il malinconico e commovente film di Isao Takahata, una storia fatta di ricordi d’infanzia e di rimpianti che permette alla ventisettenne Okajima Taeko di ritrovare sé stessa, persa tra gli stili di vita moderni e le convenzioni stringenti della nuova società. Porco Rosso di Hayao Miyazaki (1992) e Si sente il mare di Tomomi Mochizuki (1993) sono altri due grandi successi di questi anni che aprono la strada a due grandi capolavori: Principessa Mononoke di Hayao Miyazaki (1997) e I miei vicini Yamada di Isao Takahata (1999). Con Principessa Mononoke, Miyazaki torna a narrare le gesta di una giovane impavida e coraggiosa, una ragazza lupo di nome San impegnata a combattere contro Eboshi per salvare il bosco delle divinità dalla distruzione. La storia di queste due giovani si intreccerà con quella di un guerriero Emishi di nome Ashitaka, in viaggio nel tentativo di liberarsi dalla maledizione lanciatagli dal Nume cinghiale che in preda alla pazzia ha cercato di distruggere il suo villaggio. Con I miei vicini Yamada si torna invece sulla Terra, quella vera, nella normalità di una famiglia giapponese che vive a Tokyo di cui si raccontano le liti, i problemi e le gioie. Normalità che non va scambiata per monotonia, dove la linearità narrativa si perde nell’alternarsi tra realtà e fantasia. Ma è senza dubbio la cifra stilistica a renderlo uno dei film più importanti dei decennio: l’animazione tradizionale viene sostituita da una tecnica in stile acquerello che porterà lo Studio Ghibli direttamente nel mondo del digitale e degli anni Duemila.

La città incantata di Hayao Miyazaki (2001) apre in grande stile il nuovo decennio: si tratta infatti di uno dei più grandi capolavori del regista, vincitore dell’Orso d’Oro per il Miglior Film al festival di Berlino nel 2002 e del premio Oscar per il Miglior Film di Animazione. Ancora una volta una storia di magia e di formazione e ancora una volta una bambina come protagonista. Non è una guerriera né una principessa, ma non per questo Chihiro è meno coraggiosa: rimasta intrappolata all’interno di una grande città incantata, la piccola si troverà a lavorare presso un grande complesso termale, mentre cerca un modo per salvare i suoi genitori ormai intrappolati in corpi di maiali. A Chihiro non mancheranno certo gli alleati, primo tra tutti il giovane Haku dal misterioso passato. Il grande successo di questo film apra la strada a nuove produzioni dello studio e anche a nuovi registi fino ad ora non nominati come Hiroyuki Morita autore de La ricompensa del gatto (2002), Gorō Miyazaki con il suo I racconti di terramare (2006) e Hiromasa Yonebayashi che dirige Arrietty, il mondo segreto sotto il pavimento (2010). L’ultimo film in ordine cronologico presente sulla piattaforma Netflix è La storia della principessa splendente (2013) di Isao Takahata, che è anche l’ultimo film del regista. Il suo canto del cigno e il suo più grande capolavoro che riprende la tecnica digitale in acquerello ideata per I miei vicini Yamada. Ispirandosi a uno dei più popolari racconti giapponesi, il film racconta la storia della giovane Kaguya, una piccola creatura venuta dalla Luna, adottata dal taglia bambù che l’ha trovata e da sua moglie. Crescendo, la sua bellezza affascina numerosi pretendenti, ma nessuno sembra essere in grado di conquistare il suo cuore.

In questa copiosa lista di titoli mancano alcuni grandi successi come Una tomba per le lucciole (1988) e Pom Poko (1994) di Isao Takahata, I sospiri del mio cuore (1995), Il castello errante di Howl (2004) e Ponyo sulla scogliera (2008) di Hayao Miyazaki, nonché i più recenti La collina dei papaveri (2011) di Gorō Miyazaki, Si alza il vento (2013) di Hayao Miyazaki e Quando c’era Marnie (2014) di Hiromasa Yonebayashi che speriamo un giorno di poter vedere tra le novità della piattaforma.