PICASSO, IL RITUALE DELLA CERAMICA

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Una passione tardiva. A 66 anni, quando già da tempo è un artista già affermato, Picasso comincia a produrre opere in ceramica. Al termine della guerra il malagueño decide di lasciarsi alle spalle Parigi e le macerie del conflitto e trasferirsi in Costa Azzurra, prima ad Antibes, poi a Vallauris. Era l’estate del 1947. A Madoura incontra i ceramisti Georges e Suzanne Ramié che lo introducono alla tecnica di questa antica arte. I Ramié raccontano che quando Picasso cominciò a lavorare nel loro studio «si mise di fronte alla tecnica ceramica come un torero nell’arena».

Da allora comincia una febbrile attività creativa che lo porta a realizzare oltre 3.000 pezzi unici. La mostra Picasso, La sfida della ceramica al MIC di Faenza, a cura di Salvador Haro e Harald Theil con la collaborazione di Claudia Casali, illustra il percorso ceramico del maestro che si svolge in parallelo alla pittura, ma non per questo fu meno importante. Il suo avvicinamento a questa forma espressiva non fu assolutamente improvvisato, come testimoniano i diversi disegni preparatori, e la sua fonte di ispirazione fu la ceramica antica delle grandi civiltà del Mediterraneo.

La ceramica di Picasso è infatti un gioco continuo di rimandi alle ceramiche etrusche, greco-romane e precolombiane che lui aveva visto al Louvre o nei numerosi cataloghi e fotografie trovati nel suo studio. Picasso aveva un rapporto animista con gli oggetti e con la scultura. Nella sua arte il lavoro scultoreo assume sempre un valore rituale, mentre il ruolo dell’artista finisce per assomigliare a quello del demiurgo.

Faenza e il MIC offrono un’occasione rara: quella di ammirare 50 pezzi unici provenienti dal Musée National Picasso di Parigi a confronto con vasi e oggetti antichi che lo hanno ispirato appartenenti alla collezione faentina, la più ampia al mondo dedicata alla ceramica. Picasso non inventa nuove forme, ma utilizza vasi tradizionali che con la pittura trasforma in ritratti, volti, fianchi di donne e in animali, a lui cari, come le civette e le colombe, creando un universo di oggetti vivi, dal sapore sacro, al pari delle fonti che lo hanno mosso.

Fino al 13 aprile, Faenza, Picasso, La sfida della ceramica, MIC, viale Baccarini 19, info: 0546697311, micfaenza.org