Closer – Dentro il Reportage: dal 13 al 15 marzo torna a Bologna il Festival di Fotografia sociale

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Enrico Genovesi, Nomadelfia

La quarta edizione del Festival di Fotografia sociale Closer – Dentro il Reportage torna a Bologna da venerdì 13 a domenica 15 marzo 2020 tra mostre, incontri, workshop e letture portfolio.
Negli spazi di QR Photogallery (via Sant’Isaia 90) e nel vivaio urbano Senape (Via Santa Croce 10/ABC), Closer apre spazi di visibilità per fotografi e temi – selezionati tra le numerose proposte della open call provenienti da diverse parti del mondo– e promuove occasioni di confronto e formazione, tra internazionalità e territorio. Con Closer il mezzo fotografico si fa portavoce di istanze rilevanti e attuali, che arrivano dai diversi angoli del mondo nella città di Bologna a suscitare riflessioni condivise per una società inclusiva.
Nato dalla partnership tra le associazioni Witness Journal e Terzo Tropico, il festival Closer–realizzato con il sostegno del Comune di Bologna e in collaborazione con Azienda AUSL di Bologna, Arci Bologna, Festival della Fotografia Etica, Italy Photo Award– si esprime in tre filoni: le mostre, che vedono protagonisti 15 fotografi individuati attraverso una partecipata open call internazionale, la formazione con workshop e incontri condotti da professionisti di rilievo, e le letture portfolio che aprono opportunità di crescita per fotografi emergenti.

LE MOSTRE
Venerdì 13 marzo alle ore 18.30 negli spazi di QR Photogallery, fondata dall’associazione TerzoTropico nell’affascinante quadriportico dell’ex-ospedale psichiatrico Roncati (Via Sant’Isaia 90, Bologna), Closer -Dentro il Reportage inaugura la mostra collettiva dei fotografi selezionati tramite open call.
La quarta edizione del festival parte da lontano, dalla città di Lahore (Pakistan), protagonista di For the Love of Lahore, del fotografo Aun Raza: registrazione diretta sebbene metaforica di una città in via di disintegrazione ambientale e sociale, il reportage vuol essere al tempo stesso un antidoto ai poteri nefasti nelle cui mani Lahore è caduta. I panorami della città entrano quindi in risonanza e creano dittici mentali con i ritratti di musicisti, poeti, scrittori, artisti, artigiani, attivisti, che rappresentano il tessuto e l’anima della Lahore che cerca di resistere, di mantenere apertura, curiosità, amore per il dialogo.
Dalla città del Pakistan ci si sposta a Quito, la capitale dell’Ecuador costruita nel mezzo delle Ande, dove Chiara Negrello ha realizzato il progetto fotografico Recicladoras, che riflette sui temi della condizione femminile e dell’ecologia mostrando il lavoro –spossante, denigrato, rischioso – di donne che, dalle 6 del pomeriggio alle 3 del mattino, raccolgono più immondizia possibile prima che passi il camion per la raccolta dei rifiuti, per guadagnare pochi dollari al mese vendendo a privati il materiale salvato dagli scarti.
Ancora America Latina per Vita e morte – rapsodia messicana in cui Giuseppe Cardoni narra per immagini i rituali nel Dia de Los Muertos: dal 31 ottobre al 2 novembre i cimiteri diventano un’esplosione di vita, il lutto è esibito con suoni, costumi, musiche, danze, colori ma anche con maschere e presenze inquietanti, per esorcizzare la paura, rendere familiare e amica la morte. Una persistenza contemporanea delle culture precolombiane, nonostante il tentativo di soffocamento da parte delle dominazioni spagnole e della Chiesa.
Con Anima Nera di Claudio Rizzini Closer torna in Italia e testimonia l’avanzare del neofascismo, di quel «cuore di tenebra che è tornato a battere dal passato», come lo definisce il fotoreporter bresciano che documenta gli eventi di piazza, le periferie, i raduni segreti in cui il cameratismo, le dimostrazioni di forza, la xenofobia e lo slancio patriottico riempiono spazi vuoti e solitudini.
Di segno opposto è Nomadelfia descritta in immagini da Enrico Genovesi: un piccolo popolo comunitario, in un villaggio nei dintorni di Grosseto, con una sua Costituzione che si basa sul Vangelo. Una comunità fondata nel 1948 nell’ex campo di concentramento di Fossoli da don Zeno Saltini con lo scopo di «dare un papà e una mamma ai bambini abbandonati» come racconta il fotografo toscano, che dal 1984 si dedica prevalentemente a reportage a sfondo sociale su storie italiane.

Aun Raza, For The Love of Lahore

Le mostre, che saranno visitabili fino al 4 aprile dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 19, al termine di Closer saranno esposte al festival di fotografia indipendente Stop di Parma.
Contestualmente all’inaugurazione della mostra collettiva dei 5 reportage vincitori, il 13 marzo ci sarà l’apertura della mostra dedicata alle foto singole –anch’esse selezionate tramite open call– dei fotografi Nicola Zolin, Ignazio Sfragara, Emanuela Caiazza, Daniele Stefanizzi, Vincenzo Di Pilato.
Sabato 14 marzo alle ore 20.30 da Senape Vivaio Urbano (via Santa Croce 10/ABC, Bologna) sarà infine
inaugurata la mostra The Wretched and the Earth di Gabriele Cecconi: un intenso reportage sulla drammatica condizione della popolazione musulmana Rohingya a Cox’s Bazar, nel sud del Bangladesh.

FORMAZIONE
Fotografo documentarista indipendente premiato con numerosi riconoscimenti internazionali, come il NPPA – Best of Photojournalism di cui è stato insignito dieci volte, il “POY – Picture of the Year”, che gli è stato conferito otto volte, e Photographer of the Year 2016, Paolo Marchetti –i cui progetti sono pubblicati abitualmente su magazine di livello internazionale come L’Espresso, The Guardian, Le Monde, Der Spiegel, New York Times– sarà protagonista di un incontro aperto sabato 14 marzo alle ore 19 negli spazi di QR
Photogallery (via Sant’Isaia 90). Il 14 e 15 marzo, inoltre, Marchetti condurrà il workshop Raccontare per immagini, dedicato ai processi intellettivi e pratici necessari alla narrazione per immagini nella fotografia documentaria.
Maysa Moroni, photoeditor e responsabile della copertina del settimanale Internazionale, terrà nella giornata di sabato 14 marzo il workshop – comprensivo di lettura collettiva dei progetti fotografici dei partecipanti – Photoediting: il lavoro di scelta delle immagini per un settimanale di attualità e la creazione delle copertine.

 

Giuseppe Cardoni, Vita e Morte – Rapsodia Messicana

Infine, sempre sabato 14 marzo negli spazi di QR Photogallery, Giulio Di Meo e Amedeo Novelli saranno i conduttori del workshop Fotogiornalismo e nuovi media, che esplora la storia del fotogiornalismo, le sue regole, il codice etico, l’affermarsi ormai definitivo dei media online e i cambiamenti che lo stanno attraversando.

LETTURE PORTFOLIO
Per aprire spazi di visibilità per i fotografi emergenti, Closer – Dentro il Reportage organizza due sessioni gratuite di letture portfolio. Basta infatti la tessera associativa Witness Journal per accedere al confronto – domenica 15 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 presso QR Photogallery – con Aldo Mendichi e Alberto Prina del Festival della Fotografia Etica (Lodi), punto di riferimento nel panorama europeo della fotografia di reportage. Tre dei lavori proposti in sede di letture portfolio saranno inseriti nell’Italian Collection dell’Italy Photo Award e passeranno automaticamente alla selezione finale del Premio grazie alla
collaborazione e alla condivisione di intenti tra i due festival.
In Closer – Dentro il Reportage, la fotografia è infatti strumento di indagine, materia per riflessioni condivise, approfondimento di competenze, ma anche apertura di visioni e possibilità per una società sempre più inclusiva.

Dal 13 al 15 marzo

Per informazioni su Closer – Dentro il Reportage:
witnessjournal.com  
qrphotogallery.it
terzotropico.it
Per informazioni e iscrizioni ai workshop e alle letture porfolio: formazione@witnessjournal.com