Era il 1979 quando il cinema conobbe una delle più grandi rivoluzioni di tutti i tempi che porta il nome di Apocalypse Now. Un film che è divenuto leggenda, non solo per la sua indiscutibile bellezza ma anche per la sua travagliata realizzazione che vede il regista Francis Ford Coppola, il cast e tutta la troupe impegnata in quattro lunghi e difficili anni di riprese. Con questo film, il cinema americano e la New Hollywood si vedranno completamente rivoluzionate, e lo stesso regista ne uscirà profondamente segnato: con la Palma d’Oro a Cannes del medesimo anno, Francis Ford Coppola otterrà infatti la consacrazione intellettuale tanto ambita.
Apocalypse Now è liberamente ispirato al romanzo di Conrad Cuore di Tenebra. Liberamente ispirato, appunto: come molti altri film del regista, il romanzo di partenza è anche in questo caso più un pretesto che un vero adattamento cinematografico, tanto che perfino la location è modificata, spostandosi dal Congo al Vietnam, benché si possa trovare un collegamento tra le due in termini di colonizzazione e politica imperiale feroce e violenta. Un pretesto dunque, per parlare principalmente di guerra, di orrore e della violenza del contemporaneo: Apocalypse Now può essere infatti considerato uno dei film che ha maggiormente segnato il genere war movie, dando il via al sotto-filone del Vietnam movie.
Recuperando topoi e protagonisti del genere, Francis Ford Coppola attua però una strana operazione a metà strada tra cinema di genere e cinema d’autore la cui ricerca e riflessione visiva ed intellettuale esplode in quel finale, punto di arrivo dopo un lungo viaggio, quello del fìume Lung per il protagonista e quello del cinema per il regista, ma anche punto di partenza, da dove ricominciare per Willard ma anche per Coppola e dove Kurz rappresenta l’onnipotenza dell’autore intellettuale impegnato nella rifondazione del cinema.
Questo grande capolavoro ha rivisto il grande schermo nell’ottobre scorso grazie al restauro della Cineteca di Bologna e si accinge a lasciarlo con l’ultima data in Emilia-Romagna: mercoledì 15 novembre a Palazzo Vecchio di Bagnacavallo alle ore 21.15 e contemporaneamente lo stesso giorno al Cinema Rex di Cesenatico per la rassegna Mercoledì d’autore, d’arte e affini. Il pubblico avrà qui l’occasione di godere dell’ottimo restauro in 4K a partire dal negativo camera originale, realizzato nel 2019 dall’American Zoetrope in collaborazione con L’Immagine Ritrovata. Si tratta di una nuova versione: il giusto equilibrio tra la troppo corta presentata a Cannes e la troppo lunga versione Redux del 2001. Il restauro ha cercato di rimanere il più possibile fedele all’originale, mantenendo visibile la pasta della pellicola e lavorando sull’audio a una più alta risoluzione senza però abusare troppo del Dolby Surround.
Mercoledì 13 novembre, Cinema Palazzo Vecchio Bagnacavallo e Cinema Rex Cesenatico, ore 21.15