Si rinnova nel 2020 la sfida del Teatro Comunale di Bologna che quest’anno ha inserito con successo la Stagione di Danza al fianco del cartellone lirico. La nuova proposta si articola in quattro spettacoli – di cui uno in prima esecuzione assoluta e tre nuovi allestimenti – distribuiti in otto serate con grandi compagnie ed étoiles italiane e internazionali dirette da coreografi di fama mondiale, per un’offerta d’eccellenza in equilibrio fra repertorio classico e novità contemporanee che continuerà a valorizzare la cultura del balletto e ad appassionare il grande pubblico. Protagonista anche l’Orchestra del Teatro Comunale, che suonerà le partiture dei primi due titoli in programma: Lucrezia Borgia, con Eleonora Abbagnato, e Giselle, eseguito dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano diretto da Frédéric Olivieri.
È l’étoile dell’Opéra de Paris e direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma Eleonora Abbagnato ad inaugurare il cartellone della Danza con il balletto Lucrezia Borgia (4 e 5 marzo), ideato e diretto dal coreografo Giuliano Peparini; una nuova produzione di Daniele Cipriani Entertainment, in prima assoluta, commissionata dal Comunale. Una creazione candidata a nuovo classico del balletto, ambientata in una scatola scenica impreziosita da visual art e fashion couture a cura di Emmanuelle Favre, con una partitura di musiche barocche, moderne e contemporanee affidata all’Orchestra del Teatro Comunale.
Il 29 e 30 maggio spazio invece al titolo simbolo del balletto romantico, Giselle, con la storica coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot ripresa da Yvette Chauviré, étoile recentemente scomparsa che nel 1950 al Teatro alla Scala fu la prima interprete della sfortunata contadinella. Protgonista il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri.
Segue il debutto bolognese del Gala Internazionale di Danza, Les Étoiles (26-27 settembre), a cura di Daniele Cipriani: una parata di stelle della danza mondiale, provenienti da teatri prestigiosi come l’Opéra de Paris, la Royal Opera House di Londra e i Teatri Bol’šoj di Mosca e Mariinskij di San Pietroburgo, riunite per celebrare il grande repertorio. Pas de deux e variazioni tratti da titoli celebri e rarità del repertorio classico si alterneranno ad assoli, duetti ed estratti da capolavori contemporanei e nuove creazioni firmate dai maggiori coreografi internazionali.
Infine, a chiudere la stagione è Le Presbytère n’a rien perdu de son charme, ni le jardin de son éclat. Ballet for life (9-10 ottobre), storica coreografia neoclassica creata nel 1996 dal maestro Maurice Béjart in memoria di due cari amici stroncati dall’Aids: Jorge Donn, suo ballerino prediletto, e Freddie Mercury, leader dei Queen. Eseguito dal Béjart Ballet Lausanne, la compagnia svizzera fondata da Béjart nel 1987 e diretta da Gil Roman, il lavoro è un “inno alla vita” che trionfa sulla morte, un’esplosione di gioia e speranza in perfetto equilibrio con l’insolito impasto musicale che abbina hit celebri dei Queen alle note eterne di Mozart. Un tripudio di leggerezza e acrobatismi per una sequenza di assoli, pas de deux, pas de trois e movimenti d’insieme, con i costumi firmati dallo stilista Gianni Versace, altro amico fraterno di Béjart.
Fa parte della campagna visiva della Stagione 2020, con particolare riferimento alla Danza, il nuovo progetto che Nino Migliori, tra i più autorevoli e multiformi ricercatori italiani nel campo della fotografia, ha dedicato al Teatro Comunale. Con il racconto fotografico “C’è un teatro che ti guarda”, a cura di Denis Curti, l’artista bolognese ha esplorato per tre mesi consecutivi – da marzo a maggio 2019 – il teatro cittadino per mettere in scena una sua personalissima storia, che riesce a restituire le atmosfere e le magie che abitano in questo luogo: la struttura architettonica, le prove degli interpreti, i ballerini, i musicisti, i truccatori, i parrucchieri e gli attrezzisti.
Come già anticipato, ricordiamolo, la Stagione d’Opera 2020 inaugura il 24 gennaio con Tristan und Isolde (Tristano e Isotta) di Richard Wagner diretto da Juraj Valčuha, coprodotto con la Monnaie di Bruxelles.
Il cartellone prosegue con Madama Butterfly di Giacomo Puccini (20-27 febbraio); La cenerentola di Gioachino Rossini (18-24 marzo); il melologo Eternapoli (27-28 marzo) realizzato in coproduzione con l’Arena del Sole che vede come protagonista l’attore pluripremiato Toni Servillo, voce narrante assieme a Imma Villa. Seguiranno il capolavoro comico donizettiano di freschezza e vitalità, L’elisir d’amore (4-10 aprile) e una nuova produzione del Comunale del melodramma verdiano Luisa Miller (15-21 aprile).
Spazio poi al grande repertorio sinfonico-corale con l’oratorio Die Schöpfung (La Creazione) di Franz Joseph Haydn (23-24 aprile); torna dopo 27 anni di assenza dal palcoscenico del Comunale l’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea (9-17 maggio); Il secondo titolo donizettiano di stagione, Lucrezia Borgia (16-23 giugno); il rapporto conflittuale fra uomo e donna è al centro dei due atti unici di Arnold Schönberg e Béla Bartók La mano felice (Die glückliche Hand) e Il castello del principe Barbablù (7-12 luglio), fusi nel nuovo progetto creativo del duo ricci/forte.
In autunno si apre con il melodramma verdiano Otello (11-18 novembre); chiude il cartellone la fortunata produzione di un altro classico pucciniano, La bohème (12-23 dicembre) firmata dal regista inglese Graham Vick.
In occasione dell’inaugurazione della Stagione d’Opera con Tristan Und Isolde, il Teatro Comunale e la Fondazione Golinelli proporranno un momento di riflessione dal titolo “Anticipare il futuro”, in programma martedì 20 gennaio alle 17.30 all’Auditorium Opificio Golinelli di Bologna, dove sarà in corso anche la mostra U.MANO che racconta l’opera di Wagner e la sua peculiare relazione con la città di Bologna.
Si rinnova per il terzo anno la collaborazione tra l’Associazione CHEAP e il Teatro Comunale di Bologna per la campagna visiva della Stagione 2020. L’artista che quest’anno ha raffigurato le opere in cartellone è Riccardo Guasco, illustratore e pittore italiano tra i più affermati e amati in Italia e all’estero. Da segnalare, come novità per la campagna visiva del Teatro Comunale, la declinazione delle immagini in “animazioni video” che esaltano con il movimento il lavoro dell’artista.