“La cosa stupefacente nel lavorare a un film su Van Gogh è che le sue opere pensi di conoscerle, perchè famosissime, ma ogni ‘visione’ ne rivela qualcosa di nuovo”. E se David Bickerstaff, regista del documentario “Van Gogh e il Giappone”, lo ha commentato così, viene solo voglia di vederlo…
Quindi, pur con qualche ritrosìa (“Dài, ancora lui, ma ormai non si è detto e visto di tutto?”), eccoci per il primo film della nuova stagione de “La grande Arte al cinema”, che anche quest’anno si alterna coi cartelloni di ‘Balletto’ ed ‘Opera Lirica-Sinfonica’. E poi all’Eliseo di Cesena, caso praticamente unico in Italia, ci sono le proiezioni pomeridiane oltre a quelle serali, consuete. In programma, per quattro volte sempre di sabato alle ore 17, sono inoltre previste le rappresentazioni di teatro per bambini dell’ottima compagnia bolognese Fantateatro che già la scorsa stagione aveva riscosso meritato e grande successo, e non solo tra i piccoli.
Comunque la pellicola sul geniale artista olandese è stata davvero stupefacente. E, va detto, rivela un aspetto dell’ispirazione non solo sua ma di un pò tutti gli Impressionisti: se dal 1868 l’espressione figurativa non fu più raffrontabile a tutta quella precedente, lo si deve al Japonisme. Appassionatamente studiata dal nostro Vincent, la cultura del Sol Levante condizionò l’ambiente bohemiénne parigino, fino ad ispirare sia la composizione dei più celebri dipinti da Monet in poi sia le tecniche pittoriche. Fu comunque ‘il nostro’ ad assorbirne l’impostazione grafica e coloristica più di ogni altro: il film ne spiega i motivi e gli effetti sulla sua arte. Partendo dalla grande esposizione, appunto “Van Gogh e il Giappone”, che si è tenuta ad Amsterdam lo scorso anno, via via poi esplorando alcuni dei luoghi di lavoro e soggiorno, perfino allo spettatore meno preparato si disvela l’immaginario orientale che fa giungere a noi le opere più ammirate, emozionanti e poetiche dello sfortunato artista olandese. Si riesce perfino ad intuire il perché lui sia in fondo rimasto piuttosto appartato rispetto al gruppo dell’Impressionismo ‘storico’, che non ridimensionò mai apertamente le motivazioni -obiettive eppur meno gravi del reale- della malattia psichiatrica.
Se si vuol recuperare o rivedere “Van Gogh e il Giappone”, sul sito della produzione ‘Seventh Art’ è possibile avere informazioni anche sugli altri, bellissimi, film-evento distribuiti negli anni precedenti da Nexo Digital. Su tutto il territorio nazionale, per ora, il cartellone d’Arte prevede “Ermitage, il potere dell’Arte” e “Frida, viva la vida”: le rappresentazioni del Cinema Eliseo saranno, per il primo il 22 ottobre (ore 20,20)-23 (ore 18.30)-26(ore 17); il secondo, il 26 novembre (ore 20,30)-27 (ore 18.30) e 30 (ore 17). Le proiezioni saranno precedute da brevi note di presentazione.
L’abbonamento a tutti gli spettacoli della rassegna, che col prossimo anno moltiplicherà di parecchio le proposte, è di 20 €, gratuito con l’App18 e con la Carta Docenti.
La stagione delle grandi proiezioni che si è aperta con il docufilm su Van Gogh, vede anche un ricchissimo cartellone dedicato all’opera lirica e sinfonica: 7 appuntamenti, fino al 18 giugno. Tutti i mesi, straordinarie esibizioni in diretta satellitare, con un’unica registrazione a novembre, in preparazione della ‘prima’ della Scala, quest’anno “Tosca”. Le altre cinque occasioni sono produzioni della Royal Opera House, la stessa che firma quasi tutti i balletti, altro accattivante settore della programmazione del Cinema ‘Eliseo’. Si parte il 5 novembre, ancora con cadenza mensile, fino al 28 maggio e ancora tutte ‘dirette’ esclusa la rappresentazione registrata di dicembre. Come per i film d’arte, anche la lirica si avvarrà del commento di presentazione curato dal Conservatorio ‘Maderna’ grazie agli interventi della esperta M° Pia Zanca.
Info e prenotazioni al numero 0547 21520 e sul sito www.cinemaeliseo.it – info@cinemaeliseo.it.
Monica Andreucci
“Van Gogh e il Giappone” – Eliseo di Cesena – visto in anteprima sabato 21 settembre