L’omonimo singolo dei Pogues è uno dei miei pezzi irish-punk preferiti. Qui invece ci addentriamo in territori sonori completamente diversi: Sunny Side Of The Street, il nuovo singolo di Momo Said, in rotazione radiofonica da fine marzo, è un cocktail di soul, funk, disco e black music. È uno di quei pezzi che solletica l’orecchio… e i piedi, scatenando un’improvvisa voglia di lanciarsi sul dancefloor. Un singolo energico, solare, dal ritmo coinvolgente, con cui il cantautore originario di Casablanca – ma cesenate all’anagrafe e nel cuore – lancia il nuovo disco Break The Rules, un lavoro in cui, vestendo idealmente i panni ora di James Brown, ora degli Earth Wind and Fire, mette abilmente in pratica gli insegnamenti dei grandi padri del funk.
Nel video che accompagna il brano il cantautore italo-marocchino gioca a fare lo speaker radiofonico, facendo la parte di uno di quei dj che nei gloriosi anni Settanta dispensavano soul e disco a milioni di ascoltatori. L’atmosfera, evocata già dal titolo del pezzo, metaforicamente positivo, è quella di una metropoli americana, in cui la fusione di più culture genera momenti di spensieratezza e divertimento fini a se stessi. A tratti potrebbe ricordare una scena di The Get Down, serie iconica tv di Baz Luhrmann sulla nascita dell’hip hop.
Quinto lavoro in studio di Momo Said, Break The Rules è stato concepito, arrangiato e registrato al Tam Tam Studio di Cesena, storico studio di registrazione fondato nel 1997 da Corrado Magalotti e Giulio Aloisi. È proprio Aloisi, conosciuto nel panorama musicale nazionale come Doktor Zoil, ad avere seguito la produzione artistica del nuovo disco del cantautore cesenate, avvalendosi della partecipazione di svariati musicisti italiani. Un disco che è una vera e propria esplorazione musicale, che coglie ispirazione dalla musica soul, dal funk e dalla disco, rimandando ad artisti come Curtis Mayfield, Gil Scott-Heron, People’s Choice, Love Unlimited Orchestra, Norman Whitfield.
Break The Rules è disponibile in tutte le piattaforme digitali. Ecco come Momo Said descrive i brani che lo compongono.
Sunny Side of the Street è il singolo estratto dall’album che manifesta, come dal nome, un’energia propulsiva spaziale, positiva e luminosa, combinando il flow della disco 70 con la latin wave di tutti i tempi, in un beat accattivante e autentico. Time Gives Us Lessons sono le parole che trapelano dallo sguardo silenzioso di chi sa dove guardare, dove l’attesa è parte del viaggio e la sua sintesi è la forza di concedersi il tempo per capire e conoscere i luoghi delle emozioni più sincere. Basement è la traccia underground raccontata come farebbero dei dusty fingers metropolitani oltre oceano quali Mad Lib e Quasimoto, con una naturale funky drum disegnata sul brano come un sarto farebbe con un abito. Children: questo è certamente uno dei brani più sensibili, che apre alla riflessione sul rapporto adulto bambino e invita all’ascolto di quell’Io bambino che è in tutti noi. In Many Cases: sono tanti gli stimoli che ci incontrano, ma altrettanti i dubbi. Il brano risolve il pensiero incerto di chi si trova di fronte a una scelta, quale sia per se la cosa giusta da fare, lasciando spazio a quella finestra da sogno per vedere come andrà a finire. Revolution (No Confusion) è un invito a fermarsi di fronte allo specchio, specialmente in quei momenti in cui le emozioni del dolore tolgono luce alla ragione. Allora fermarsi un attimo per ascoltare da dove proviene l’illuminazione diviene la vera rivoluzione. Post Scriptum è il brano che affonda le sue motivazioni esattamente 103 anni fa in un luogo a cui tutti sono legati, chi più chi meno. Fin da allora in tutto il mondo sono state spese parole, lacrime, proclami di vittoria e di rivalsa, ma ancora, come un post scriptum, ritorna e si dichiara una storia tutta da scrivere. Loverman è un amore incredibile, impossibile, indistruttibile, introvabile perché autentico, e nelle sue vicende racconta dei successi e dei fallimenti dell’Amore, senzatetto dei giorni nostri alla ricerca di qualche centesimo. Hold On suona e vive nei club dove la danza non è solo il piacere di condividere le emozioni della musica, ma stimola un ulteriore movimento, quello interiore. La sua immagine di vita quotidiana spesa pienamente e al meglio attrae come un faro gli amanti della dance vibe verso il club più vicino. Dry River è il sogno onirico dedicato ai cosmonauti del cuore. Un incontro unico con un drago lucente, una via da percorrere, un salto da compiere, una mano da tendere, la vita da abbracciare. Break the Rules è la title track di questo progetto. Il titolo si racconta da sè. È un brano fuori dagli schemi, denso di incontri come avviene per le vie delle campagne e delle nostre città, al lavoro, a scuola, tar gli amici, ovunque è sempre il momento per Break the Rules. Way Out è certamente il brano che ammicca di più al mio primo progetto solista (Spirit), in cui la veste pop-folk è riconoscibile in tutta la sua natura. Una via d’ingresso verso il futuro tracciata dalle storie vissute, interiorizzate e raccontate come avrebbe potuto fare un bambino, con la semplicità e immediatezza unica che accompagna da sempre la musica.