Al Pappagallo, il rinomato ristorante e tempio della tradizione culinaria bolognese, compie cento anni e celebra con la città un secolo di buon gusto.
E’ il 1919, la Grande Guerra è finita e si va avanti verso la ricostruzione, erigendo nuovi edifici, e la riaffermazione della città nella sua identità.
E’ anche l’anno in cui muore Augusto Grossi, l’autore del più importante giornale umoristico italiano, “Il Pappagallo“. Forse è una coincidenza ma fa piacere pensare che Giovanni Zurla, cuoco professionista apprezzatissimo all’aristocrazia bolognese, aprendo proprio in quell’anno il ristorante Al Pappagallo abbia voluto dedicarlo al buon umore e, del prestigioso ristorante di Zurla, in via delle Pescherie, veniva detto: “si mangia in mòd particulér, dalle lasagne verdi al filetto all’olandese, dalle tagliatelle ai turtlein bì, péin a zàl (tortellini belli, pieni e gialli)” e per scherzare, invece, “nel ristorante Al Pappagallo si mangia da papa e da cappone di diventa gallo“. Nel 1937, dopo la morte di Giovanni, il locale si trasferisce in Piazza della Mercanzia, nell’antica casa Bolognini.
Per oltre cinqunt’anni lo chef di quello che da molti è considerto uno dei migliori ristoranti d’Europa, sarà Bruno Tasselli, cresciuto nella scuola di Zurla. Il ristorante, darà sopitalità alle celebrità e personaggi leggendari del cinema, della cultura e della musica come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Alfred Hitchcock, Ugo Tognazzi, Alberto Bevilacqua, Gerry Mulligan e tanti altri ancora. Diventando così crocevia e punto di riferimento per chi è di passaggio o dimora in città.
Attraversa un secolo di storia ed oggi Al Pappagallo torna a risplendere grazie all’impegno ed alla passione dei nuovi proprietari, Michele Pettinicchio e Elisabetta Valenti, coppia nella vita e uniti dall’attenzione per la cucina di qualità. Lui sommelier e attento gourmet, lei figlia d’arte ha ereditato gli insegnamenti paterni della buona cucina tradizionale bolognese e della gioia del cibo. Insieme dal 2017 lavorano per riportare il ristorante a rivivere le ricette di un tempo, quando Bologna era famosa nel mondo per la cucina de Al Pappagallo.
E così che mossi dall’ambizione di riportare in vita gli antichi sapori della tradizione, nella città regno della cultura del sapore, della convivialità e dell’abbondanza, quotidianamente accettano la sfida e propongono una cucina che unisce tradizione e creatività mediante l’utilizzo di materie prime di qualità sapientemente lavorate e interpretate per proporre qualcosa di nuovo anche nei piatti tradizionali, quelli di casa, impressi nella memoria olfattiva dei bolognesi, perchè quella di Michele e Elisabetta “è una scelta di assoluta fedeltà ma in continua evoluzione“.
Ma è anche una cucina conosciuta e riconoscibile nel mondo e dunque, memore non solo degli antichi albori, Al Pappagallo si fa ambasciatore del buon gusto emiliano e celebra l’anniversario dei cento anni di storia a tavola con un ricco programma di appuntamenti ed eventi che si svolgeranno nel corso della primavera e all’inizio dell’autunno con serate a tema scandite al ritmo della musica degli anni del jazz, dello swing e del rock, in cui i menù e la scelta dei vini saranno studiati in base allo stile di vita e i gusti dell’epoca.
Fiore all’occhiello e attigua al ristorante è Torre Alberici, la più antica bottega di Bologna, da quando nel 1273 Amedeo Alberici e Siripere Chiari scarnificarono i muri per ricavarne una formaggeria. Un tempo regno della gastronomia bolognese oggi tempio di nicchia gourmet riservato agli aperitivi e agli after-dinner. Arredata con i salumi di Langhirano e i pregiati culatelli di Soragna, appesi e lasciati in bella vista come nelle botteghe tradizionali, rendono l’atmosfera unica e suggestiva trasportando gli astanti indietro nel tempo ma con quel tocco di modernità che contraddistingue la filosofia dei padroni di casa.
Prosit! #AlPappagallo100