L’Orto – Rivista di lettere e arte. Un’avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta

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La Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale presente “L’Orto”, una mostra che riscopre una delle esperienze culturali bolognesi più interessanti del periodo fascista. In una una città proiettata nella modernità, esempio fulgido, per il Regime, della laboriosa provincia italiana, nel maggio del 1931 cinque giovani bolognesi si riuniscono per fondare una nuova rivista di arte e letteratura, «L’Orto», per esaltare i valori dell’Italia rurale e della tradizione vagheggiati dal Regime: un intento programmatico ribadito anche dal titolo volutamente dimesso e umile, in contrasto con l’altisonanza, il vitalismo e l’esaltazione della modernità propri di altre pubblicazioni coeve.

Tra alterne fortune, il periodico fondato dai fratelli Giorgio e Otello Vecchietti, dagli artisti Nino Corrado Corazza e Gianni Poggeschi e dal giornalista e scrittore Giannino Marescalchi, vide la collaborazione di poeti come Umberto Saba e Mario Luzi, giornalisti come Corrado Pavolini e Giuseppe Dessì, critici e intellettuali come Carlo Bo e Giuseppe Marchiori.
Tra i più assidui ci fu Luigi Bartolini, autore del libro “Ladri di biciclette” da cui fu poi tratto il capolavoro neorealista sceneggiato da Zavattini e diretto da De Sica.

A cura di Benedetta Basevi, Mirko Nottoli e Daniela Schiavina, con il coordinamento e la supervisione di Pierangelo Bellettini, Direttore di San Giorgio in Poggiale, l’esposizione ripercorre la storia della rivista, pubblicata dal 1931 al 1939 attraverso oltre 40 documenti originali acquistati nel 2004 dalla Fondazione Cassa di Risparmio, tra fascicoli della rivista, copertine ed illustrazioni di artisti come Filippo De Pisis, Ottone Rosai e Nino Bertocchi.

La mostra si struttura nei quattro periodi della storia della rivista, che corrispondono alle case editrici che la stamparono nel corso degli anni: tra il maggio 1931 e l’aprile 1932 fu stampata a Bologna per le Edizioni dell’Orto; dopo un breve periodo veneziano dall’ottobre 1932 all’aprile 1933 con le edizioni Nord-Est di Giuseppe Marchiori, la rivista tornò a Bologna, dove fino all’aprile 1936 fu prodotta dalle Edizioni Lombardini, per poi passare, nel quarto periodo, dall’aprile 1937 al dicembre 1939, alle Edizioni Felice Le Monnier di Firenze.

All’interno dei quattro periodi sono stati individuati nel percorso espositivo alcuni nuclei tematici particolarmente significativi: tra essi il ruralismo, l’esaltazione della maternità, l’architettura razionalista, l’arte di Ottone Rosai e di Filippo de Pisis, con i suoi “ragazzi”, ritratti di figure maschili efebiche, vera ossessione dell’artista ferrarese.

Accompagna la mostra un ciclo di conferenze di approfondimento sulle tematiche affrontate e la possibilità di seguire visite guidate con i curatori della mostra ogni martedì alle ore 15.00, su prenotazione.

Fino al 31 Luglio

Bologna, Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, via Nazario Sauro 20/2. Info & Orari: genusbononiae.it