E’ stata presentata questa mattina in conferenza stampa la nuova produzione de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in scena dal 17 al 28 marzo, alla presenza del Sovrintendente Fulvio Macciardi, del direttore d’orchestra Federico Santi, del regista Federico Grazzini e del Chief Human Capital Officer di Automobili Lamborghini Umberto Tossini.
La nuova produzione, del tutto italiana, de Il Barbiere di Siviglia debutta al Teatro Comunale di Bologna domenica 17 marzo alle ore 20.00 – in diretta su Radio3 Rai – con repliche fino al 28 marzo, per poi andare in tournée in Giappone in giugno, sempre con i complessi del TCBO.
Il nuovo allestimento, interamente prodotto dal Comunale, è firmato dal giovane regista italiano Federico Grazzini, alla sua prima collaborazione con il teatro felsineo. A dirigere l’orchestra è chiamato il direttore Federico Santi, già noto al pubblico bolognese per aver recentemente diretto I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Le scene sono di Manuela Gasperoni, i costumi di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi. Il coro è preparato da Alberto Malazzi.complessi del TCBO.
Il capolavoro buffo in due atti di Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, sarà affidato a Bologna a una compagine di specialisti rossiniani, capitanata da Antonino Siragusa nelle vesti del Conte d’Almaviva (sostituito da Diego Godoy nelle recite del 24, del 26 e del 28 marzo). Insieme a lui in scena sono impegnati Roberto De Candia nella parte di Figaro (Vincenzo Nizzardo il 24, il 26 e il 28 marzo), Cecilia Molinari in quella di Rosina (Serena Malfi il 20 marzo), Marco Filippo Romano come Bartolo e Andrea Concetti come Basilio. Completano il cast Laura Cherici (Berta), Nicolò Ceriani (Fiorello), Sandro Pucci (Un Ufficiale) e Massimiliano Mastroeni (Ambrogio).
Dal 17 marzo andrà in scena un nuovo Barbiere di Siviglia sia nell’esecuzione: “abbiamo trovato un punto di incontro tra i musicisti ed i protagonisti dell’opera – precisa Federico Santi – portando unità; che nella compagine: “la compagnia di canto è giovanissima, come lo è il tenore che debutta nel ruolo”.
Un Barbiere di Siviglia nuovo anche nella lettura storica e nella rappresentazione scenica. “Uno degli aspetti fondamentali della nostra lettura è quello metateatrale – dice il regista Federico Grazzini – basti pensare a quante volte l’opera è citata dai personaggi dentro l’opera stessa. Se si cercasse di rileggere la storia esclusivamente in chiave realistica, certi elementi apparirebbero drammaturgicamente incoerenti, mentre, rappresentare il Barbiere in chiave metateatrale significa innanzitutto mostrare al pubblico che il mondo in cui è ambientata la storia è finto”.
Viene, anche, reinterpretato liberamene il periodo storico dell’opera che si muove su due binari: uno propriamente teatrale e l’altro storico ottocentesco (periodo in cui si è consolidata la borghesia) mediante immagini che donano vita nuova all’opera, come le scenografie e i costumi dei personaggi dai colori vivaci e sgargianti.
“Un altro elemento che attraversa e tematizza l’opera – prosegue il regista – è la follia, l’imprevedibile alternanza delle situazioni e la varietà del gioco teatrale che porta nel finale primo “il cervello poverello” dei personaggi e degli spettatori a “confondersi” e ad “impazzar”. Abbiamo deciso di sviluppare simbolicamente questo filo rosso per mezzo di un elemento: una palla da demolizione. La palla comparirà nei due finali come elemento di rottura che fa breccia nel reale: nel primo per far “rimbombare muri e volte con barbara armonia”, nel secondo per sancire festosamente la vittoria dell’amore come forza irrazionale sul mondo ordinato e dispotico di Bartolo”.
Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di Automobili Lamborghini, che sceglie di sostenere per la quarta stagione consecutiva il Teatro Comunale, dopo l’Attila inaugurale del 2016, la Lucia di Lammermoor del 2017 e La bohème che ha aperto il cartellone 2018.
Il barbiere di Siviglia è la produzione che il Teatro Comunale di Bologna ha scelto di portare in tournée in Giappone in giugno insieme al Rigoletto di Giuseppe Verdi firmato dal regista Alessio Pizzech, anch’esso proposto prima a Bologna dal 19 al 30 marzo.
La Prima di domenica 17 marzo ore 20.00 sarà preceduta, alle 19.15 in Rotonda Gluck, da un breve incontro sull’opera con il giornalista di «La Repubblica Bologna» e di «Classic Voice» Luca Baccolini – che ha curato le note al programma di sala dello spettacolo – e con il Sovrintendente del Teatro Comunale Fulvio Macciardi.
Il debutto a Bologna il 17 marzo con diretta su Radio3 Rai.
Repliche il 20,24,26 e 28 marzo.
In scena in Giappone dal 16 al 26 giugno.