A SAN MARINO IN NOME DEL PADRE. O QUEL CHE NE RESTA

0
516

Dopo avere debuttato in prima nazionale al Piccolo Teatro di Milano lo scorso dicembre, arriva anche in Romagna In nome del Padre di Mario Perrotta con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati. Va in scena al Teatro Titano di San Marino il 1 marzo. Lo spettacolo rappresenta attraverso il corpo di un solo attore (Mario Perrotta) tre padri, diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. A distinguerli gli abiti, il dialetto o l’inflessione, i corpi ora mesti, ora grassi, ora tirati e severi. Tutti e tre di fronte a un muro: la sponda del divano che li separa dal figlio, ognuno il suo. Il divano, come il figlio, in scena non c’è. «Se nel 2007 con Odissea avevo chiuso i conti con l’essere figlio, da quattro anni sono padre – spiega Perrotta – una parola che mette con le spalle al muro e riempie il mio quotidiano di nuove sfide e di preoccupazioni. E ho bisogno, come sempre, di ragionarci a fondo attraverso gli unici strumenti che riconosco miei, cioè la ricerca drammaturgica, la scrittura, la messa in scena, l’interpretazione, così da inchiodare al muro i padri sbagliati che potrei essere, che vorrei evitare di essere usando tutta l’ironia e il sarcasmo che posso per esorcizzare queste mie paure». Un dialogo con i figli adolescenti, i cui padri ne escono distrutti, desautorati dal loro ruolo storico famigliare di richiamo all’ordine. «Il nostro tempo è il tempo del tramonto dei padri – continua il drammaturgo e psicoanalista Massimo Recalcati – La loro rappresentazione patriarcale che li voleva come bussole infallibili nel guidare la vita dei figli o come bastoni pesanti per raddrizzarne la spina dorsale si è esaurito irreversibilmente. Il nostro tempo è il tempo dell’evaporazione del padre e di tutti i suoi simboli».

1 marzo, San Marino, Teatro del Titano, piazza Sant’Agata 5, ore 21, info: 0549 882416