Mika Rottenberg. Al MAMBO la prima personale dell’artista dal nuovo linguaggio in technicolor

0
714

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, sotto la direzione di Lorenzo Balbi, ancora una volta ci sorprende con la mostra inedita di Mika Rottenberg che dal 31 gennaio al 19 maggio 2019 ospiterà la prima personale dell’artista di origine argentina, cresciuta in Israele e oggi di base a New York, star dell’Art System internazionale, appropiandosi degli spazi della Sala delle Ciminiere e del foyer del museo per animare undici delle sue piu recenti produzioni – oggetti scultorei e installazioni video – celebri per il loro registro narrativo sarcastico e bizzarro.

Diversamente dalla mostra precedente che presentava innumerevoli proposte artistiche dove la Sala delle Ciminiere era la sala principale, oggi, questa, prepara a delle vere e proprie immersioni in percorsi di carattere narrativo pieno tra ciò che è bisogno e ciò che è desiderio da un lato e tra ciò che è necessario e ciò che è superfluo dall’altro. Vi è un ribaltamento tra la Sala delle Ciminiere e gli altri spazi. Le produzioni, nell’insieme del contesto espositivo, sono concepite come se fossero un’unica grande opera che “costringe” il visitatore a seguire la volontà dell’artista. Durante il percorso si è costretti ad abbassarsi o inclinarsi per poter passare in spazi stretti e così fruire dell’opera.

Mika Rottenberg, Smoky Lips (Study n4), ph Giorgio Bianchi

Mika Rottenberg utilizza diversi linguaggi: dei film, dell’installazione architettonica e della scultura per esplorare le idee di classe, lavoro, genere e valore attraverso immaginifici dispositivi visivi che illuminano le connessioni e i processi nascosti dietro economie globali apparentemente non correlate tra loro. Intreccia elmenti di finzione con dati documentali, crea allegorie sul sistema capitalistico che regola le condizioni umane e i processi di produzione massiva delle merci.

La sua ricerca mette in evidenza temi come le diseguaglianze causate dall’attuale modello economico dominante e la fragilità del corpo umano, utilizzando la lente dell’umorismo, dell’assurdo e della confusione.

Con un approccio fondamentalmente scultoreo, l’artista rappresenta spesso interpreti femminili con caratteristiche fisiche insolite – come le bodybuilder – e personaggi fuori dal comune rassegnati ad una vita sprecata e senza via di fuga, costruendo set elaborati come “costumi” per gli artisti, come in Tropical Breeze – salviette ricavate dal sudore altrui; NoNoseKnow– perle coltivate – e da Cosmic Generator – e dai milioni di colori venduti in un ipermercato cinese.

Mika Rottenberg_MAMbo, Tropical Breeze, ph Lara Congiu

Le opere della Rottenberg offrono critiche penetranti sulle condizioni di lavoro imposte dal modello neoliberista in cui la precarietà della gig economy ha trasformato milioni di persone in lavoratori impoveriti. Nell’esasperata realtà iper-capitalista connessa a livello globale, le elaborate narrazioni visive di Mika Rottenberg attingono a tradizioni cinematografiche e scultoree per forgiare un nuovo linguaggio in technicolor ch esplora ledinamiche del lavoro al tempo della globalizzazione,la produzione di valore la monetizzazione sempre piu esasperata dellerelazioni affettive: riflessioni grottesche su vite umane sconvolte.

In occasione della mostra vengono esposti tre nuovi lavori, la cui produzione è stata sostenuta dal MAMbo in collaborazione con il Goldsmiths Centre for Contemporary Art London e Kunsthaus Bregenz: Ponytail (Orange), Smoky Lips e Untiled Ceiling Projection.

Il progetto espositivo inaugura mercoledì 30 gennaio 2019 alle h 18,00 e rientra nel main program dela settimana di Art City Bologna

MAMbo – Museo d’Arte moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 – 40121 Bologna

www.mambo-bologna.org