La Galleria Bottengantica celebra Giovanni Boldini con una raffinata selezione della sua opera grafica, in un progetto a cura di Stefano Bosi e da Enzo Savoia. Negli spazi di via d’Azeglio 96/A, sono infatti circa 50 le opere in mostra che tessono uno straordinario racconto della produzione su carta dell’artista ferrarese, presentando per l’occasione anche opere mai esposte al pubblico. Quella del disegno è una tecnica sperimentata da Boldini fin dalla tenera età, al punto che una leggenda di famiglia racconta che l’artista imparò a disegnare ancora prima di leggere. Aneddoto a parte, il disegno fu per lui regola quotidiana di vita, un imperativo categorico che gli consentì di indagare, analizzare e riprodurre tutti i particolari della realtà circostante e che lo lasciava libero di sperimentare, lontano dal suo pubblico, nuovi motivi, nuove soluzioni compositive e approcci stilistici.
Boldini era un disegnatore compulsivo. Dotato di un virtuosismo tecnico invidiabile, si abbandonava, sì, all’impeto della matita assecondando un suo moto istintivo, ma non prima di essere riuscito a catturare l’idea o, quantomeno, farla coincidere, in quel momento magico, con una rappresentazione dinamica puntellata sulle giuste linee di forza. Per questo anche gli appunti più fugaci, quelli schizzati ad esempio sul retro di una lettera, hanno sempre dei pregi, poiché anche loro ci offrono la chiave per afferrare il senso e la misura di una vitalità talvolta delirante, di una violenza grafica e di un estro inventivo che si accompagnano sempre a un segno elegante, impaziente, psicologicamente penetrante.
Accompagna la mostra un catalogo di Bottegantica edizioni, a cura di Stefano Bosi, Enzo Savoia con saggi di Stefano Bosi e Eugenio Riccòmini.
Fino al 19 Gennaio
Bologna, Galleria Bottegantica, via D’Azeglio 96/A. Info & Orari: www.bottegantica.com
