Pepe Mujica, adesso.

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Non volevo scrivere niente della giornata di ieri e dell’incontro con questo piccolo grande Uomo.

Poi mi sono detto che avrei scritto solo se al risveglio il primo pensiero tornava li. E cosi sia.

Cambio la musica sotto, chiudo la mail, un sorso di acqua frizzante per caso nel frigo.

Non parlerò di cosa ha fatto, per questo ci sono i libri (una pecora nera al potere) ma di cosa farà, la sua anima.

Ci sono storie che vorresti vivere anche tu. Il tuo libro personale inizia avere un senso se lo vuoi vedere. Hai sostituito la bistecca con i cereali integrali, il banco di studio con la scrivania, le curve a tutto gas con le dolci colline e il poster di Mick Jagger con quello Pepe Mujica.

Ti fermi qui. Oggi. Lui 83 enne e tu che per un momento vorresti averli cosi, pieni, utili, vibranti. Ora è di fronte a te. Non capita tutti i giorni  di incontrare il politico più irregolare del 21 secolo (cit.).

La prime parole, non scherzo, sono state come l’attacco di jumping jack flash e capisci come e perchè quest’uomo avrà un posto particolare nella storia. Mi ha colpito il tono. Le note sono sempre e solo sette ma ci sono infinite soluzioni per farle suonare. Questo è per spiegare il mio significato di tono. Le parole per arrivare devono saper suonare la verità.

Un dono? Anche, ma anche qualcosa di più. Lui l’ha sentito e non lo ha mollato più. Tutta la sua vita è stata guidata da questo tono, non viceversa. Una storia, la sua, tutta in salita, ma sempre con uno scopo, una forza, si dice una vocazione. Te ne accorgi ed è contagioso. Ecco il perchè della mia presenza, oggi.

Il suo tono quindi parla a quei cuori che credo siano la maggioranza. Si notano meno, sempre meno, purtroppo, impegnati a darsi la colpa o a fare gare che nessuno capisce.

L’uomo essendo animale sociale ha bisogno di politica e quindi di esprimere idee, scontro, mediazione, scelte. Dovremmo ripartire da qui e ritrovarci.

Ne abbiamo un gran gran gran bisogno! credetemi.

Una frase voglio sottolineare : Non si cambia un sistema senza cambiare la cultura che lo sostiene”.  in poche parole decodificate. Non siamo messi così per colpa di qualcun altro, abbiamo tutti una responsabilità. Cambiare cultura significa cambiare il sistema di valori. Coltivare Un altro humus nel terreno in cui crescere.

Facile ? no. Non conosco cose facili che danno soddisfazione e/o felicità. Lo dico sempre ai giovincelli contemporanei . Impegnarsi è sexy.  Diventi attraente. Provaci.

Lui ateo, anziano, povero, stanco, sembra invincibile, direi eterno. Stringergli la mano è stato importante. Incontrare i propri miti ti fa fare un gradino in su.

Sarà in giro per l’Italia come giusto che sia. Non spremetelo, per favore.

A Venezia (mi dicevano ieri) andrà per presenziare il lancio del nuovo film sulla sua vita di Emir Kusturica (sempre sul pezzo) e, gentilmente ha comunicato, che non andrà a vedere il secondo film a lui dedicato sui 12 anni di prigionia, perchè “certe cose basta viverle una sola volta” e da vecchi è meglio continuare a sognare.

Non ho parlato di cosa ha detto, volutamente, per questo ci sono i giornalisti. Questa è un racconto di una emozione.

Gli uomini fanno la differenza. Gli Uomini.

Quelli che fanno quello che dicono e dicono quello che fanno, e qui torna il tono di cui sopra.

“Il potere non cambia le persone, rivela semplicemente chi sono davvero”

Sobrietà al potere. Proviamo?

Grazie a Graziano Bartolini ed Ely Espinoza per le pacche sulle spalle e una foto tremante che tengo per me.

Deco Industrie Bagnacavallo per l’ospitalità e Lega Coop per l’organizzazione.

by: rifugiato poetico