Torna al Museo Carlo Zauli dal 6 ottobre il Festival Ossessioni, la seconda edizione del progetto dedicato alle musiche del periodo moderno e contemporaneo. I quattro concerti in programma pongono l’attenzione su alcuni elementi tipici delle musiche dei nostri giorni evidenziando legami e relazioni con i compositori che hanno fatto da apripista con le tematiche contemporanee. Scuola Sarti, che da alcuni anni conduce un progetto didattico inserito nel dipartimento di musica contemporanea, è artefice di questa importante iniziativa culturale, con la collaborazione di Area Sismica, storica roccaforte dedicata al contemporaneo.
Ad aprire il Festival, sabato 6 ottobre alle ore 18, sarà Campana Sottovoce, prima esecuzione assoluta commissionata dal Festival, un concerto per voce recitante, chitarra e quattro archi, con drammaturgia e voce di Pier Luigi Berdondini sui versi di Dino Campana, e musiche di Giorgio Colombo Taccani. Una sfida, quella di interpretare il poeta di Marradi sempre declamato, cantato, enfatizzato in pianissimi e fortissimi, ma sempre sottovoce, portata avanti insieme al Modern Sarti Ensemble, composto da musicisti e docenti della scuola faentina.
Il secondo concerto della giornata, Vox in Femina, ha come protagonista la voce di Laura Catrani, soprano, che si esibisce in un dialogo serrato con video proiezioni curate da Francesco Lupi Timini e Lucio Basadonne, su partiture di compositori quali, fra gli altri, Berio, Cage, Berberian, in una ricerca di linguaggio e di sperimentazione acustica al femminile, portando al centro del discorso infinite voci e potenzialità.
Il primo concerto di domenica 7 ottobre (ore 18) indaga il repertorio per chitarra e flauto con due musicisti italiani dalla carriera internazionale: Emilio Galante e Walter Zanetti. Un programma inconsueto ed esemplare dello “spirito del tempo” che va dagli strumenti acustici con il tango di Piazzola (il duo ha avuto l’onore di provare Histoire du Tango insieme al maestro argentino) a quelli elettrici-amplificati con una personale rivisitazione di alcuni dei più intensi pezzi dei King Crimson.
Il festival chiude sempre domenica 7 ottobre (ore 20.30) con Niggunim di Roberto Paci Dalò, pioniere nel rapporto tra arte e tecnologie digitali, investigando in particolare le relazioni tra suono, disegno, teatro, cinema e radio. Niggunim (in ebraico “aria” o “melodia”) è una forma di canzone o melodia religiosa ebraica cantata da gruppi, qui intrecciata con live electronics, moltiplicando così l’unico strumento presente (il clarinetto) per trasformarlo in polifonie riecheggianti negli spazi museali.
Tutto il programma del festival a questo link… http://www.museozauli.it/2018/09/festival-ossessioni-2018/
Sabato 6 e domenica 7 ottobre, Museo Carlo Zauli, Faenza (RA), info: museozauli.it, museocarlozauli@gmail.com, +39 333 8511042