A quiet passion, il film di Terence Davies

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Il film racconta la vita della grande poetessa americana Emily Dickinson, nata nel 1830 da una famiglia della ricca borghesia del Massachusetts, di forti tradizioni puritane.

Nelle prime scene è una giovane studentessa in un istituto femminile retto dalle suore. Affronta con risolutezza la sua insegnate, affermando di non voler sottostare alla tradizione che, in un’epoca caratterizzata da un forte fervore religioso, prevedeva una pubblica dichiarazione di appartenenza al cristianesimo.

Fin da subito emerge un tratto distintivo della sua personalità, l’anticonformismo, la silenziosa rivolta verso l’angusto orizzonte di valori e l’ipocrisia della sua società. Crede in Dio, ma questo per lei non significa accettare acriticamente i dogmi e le tradizioni delle istituzioni clericali. Lascia quindi l’istituto e, per tutta la sua vita, troverà rifugio nella casa paterna, dove conduce una vita sempre più ritirata, al riparo da mediazioni e compromessi, che sente di non essere capace di accettare, fino a giungere ad una vera e propria clausura.

Ricchissima invece, e profonda, la sua vita interiore, che si esprime nella passione per la scrittura e, in particolare per la poesia. Aspira ad un riconoscimento pubblico, ma le convenzioni sociali di quell’angolo di mondo non prevedono che una donna possa dedicarsi alla letteratura. Solo pochissime poesie saranno pubblicate prima della sua morte. Il riconoscimento del valore della sua opera avverrà solo nei decenni successivi.

È un film intimo e quieto, ma straordinariamente potente. Come le tante altre raccontate dal cinema di Davies è anche questa una storia che mostra l’individuo di fronte alle costrizioni imposte dall’ordine sociale. La protagonista decide di vivere in coerenza con i propri valori ed aspirazioni, accettandone le conseguenze in termini di isolamento sociale e solitudine esistenziale.

di Dario Zanuso e Aldo Zoppo

Il Film sarà proiettato venerdì 10 agosto alla Rocca Brancaleone Cinema di Ravenna