La ventitreesima edizione si chiude con una creazione ad hoc dell’affermato artista inglese Tim Spooner, uno spettacolo del Teatro del Lemming dedicato al mito di Orfeo per soli venti spettatori alla volta e con le ultime repliche di Iphigenia in Aulide di Lenz Fondazione all’Oratorio di San Quirino, nel centro storico della città.
Giovedì 5 e venerdì 6 luglio ultime, intense giornate per la ventitreesima edizione di Natura Dèi Teatri, il Festival diretto a Parma da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione.
Giovedì 5 luglio (in doppia replica alle ore 20 e alle ore 21) Tim Spooner, affermato artista inglese in residenza creativa internazionale a Lenz Teatro, in dialogo con il recente allestimento dei Direttori Artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma presenterà lo spettacolo Il Grande Teatro del Mondo | Momentary Plush: «Un animale si muove lentamente, avvicinandosi. Il suo guscio di plastica è ammaccato dappertutto, piccoli segni dei momenti precedenti. Questo lavoro guarda ad un avanzamento verso un particolare momento, che carica il tempo zoppicante che lo circonda». Tim Spooner agisce nei campi della performance, del collage, della pittura e della scultura. Utilizza materiali e oggetti che rivelano inaspettate proprietà, al fine di aprire prospettive al di là della percezione quotidiana, umana. Fondamentalmente interessato all’imprevedibilità, la sua opera è un esercizio di bilanciamento tra controllo e mancanza di esso, nella manipolazione dei materiali con cui lavora. Dal 2010 si dedica costantemente alla creazione di lavori dal vivo basati sulla rivelazione della vita nella materia.
Venerdì 6 luglio (in doppia replica alle ore 19 e alle ore 21) il Teatro del Lemming, ensemble di punta della ricerca teatrale italiana degli ultimi decenni, proporrà a Lenz Teatro Cantami Orfeo, spettacolo per pianoforte e voci recitanti con Chiara Elisa Rossini e Massimo Munaro che prevede la partecipazione di venti spettatori a replica. «Il racconto di Ovidio si materializza continuamente interpuntato da altri frammenti poetici che rendono l’immaginario più personale e profondo. È come se lo spettatore fosse invitato a compiere, come Orfeo, una discesa nel mondo infero che è anche, inevitabilmente, un viaggio nella memoria. Attraverso il racconto del mito, il tema della morte viene affrontato, denunciato, analizzato in tutto il suo spessore e la sua complessità. Questo grande rimosso della cultura occidentale viene qui affermato in tutta la sua crudele verità, lasciando infine agli spettatori il compito di “non voltarsi, mai”» spiega Massimo Munaro «Gli spettatori saranno invitati ad adagiarsi su un grande materasso/altare bianco: come a suggerire uno sprofondamento nel regno dell’inconscio e della morte. Nei lavori del Lemming, come sempre, non si tratta semplicemente di assistere ad uno spettacolo, quanto piuttosto di esserne completamente immersi, di viverli e di farne esperienza».
Giovedì 5 e venerdì 6 luglio, alle ore 22.30, ultime repliche di Iphigenia in Aulide di Lenz Fondazione all’Oratorio di San Quirino, nel centro storico della città.
Infine: per cause di forza maggiore l’incontro di Campo Lenz previsto il 5 luglio sul rapporto tra linguaggio musicale, drammaturgia e ritmica scenica nelle opere di Lenz, sarà accorpato all’appuntamento del prossimo 18 ottobre, La verità dell’immagine, in programma in occasione del debutto di Verdi Macbeth al Festival Verdi.
5 e 6 luglio, Parma – info: 0521 270141, 335 6096220, lenzfondazione.it