La nuova opera scenica e musicale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, realizzata in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, dà corpo e voce a una tematica – di feroce attualità – attraverso la tragedia di Euripide intrecciata all’opera tardo settecentesca di C.W. Gluck.
«Inizialmente preda terrorizzata di fronte all’atrocità del sacrificio, da vittima innocente si trasmuta in soggetto poetico e politico pienamente consapevole del proprio destino di morte»: Maria Federica Maestri di Lenz Fondazione traccia la parabola di Iphigenia in Aulide, inedita opera scenica e musicale da lei diretta che sarà proposta in prima assoluta a Parma, nell’ambito della ventitreesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri.
L’evocativo spazio del settecentesco Oratorio di San Quirino, nel centro storico di Parma, accoglierà un’installazione scenica, a cura della stessa Maestri, costituita da un altare materico «tenero e crudele» ispirato alle opere organiche di Joseph Beuys: «Nessuna cerimonia, nessun padre da odiare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, per Iphigenia solo un “al di qua” anonimo e insanguinato. Come la cerva ferita a morte, il suo corpo immolato senza colpa si fa monumento perenne all’orrore della violenza, per rinascere altrove mutata in voce di corno indurito».
Riscrittura scenico-musicale tratta dalla tragedia di Euripide e dall’omonima opera tardo settecentesca di Christoph Willibald Gluck, Iphigenia in Aulide (Ah! Qu’il est doux, mais qu’il est difficile) è la prima parte di un dittico – realizzato nel biennio 2018-2019 in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma – che si completerà l’anno prossimo con l’allestimento di Iphigenia in Tauride. La nuova creazione di Lenz è interpretata da Valentina Barbarini, attrice più volte segnalata dalla critica per le sue potenti interpretazioni teatrali, Debora Tresanin, giovane soprano allieva del Conservatorio Arrigo Boito e dal basso Eugenio Degiacomi, impegnati in concerto vocale sulle intense e graffianti rielaborazioni elettroniche di Andrea Azzali.
Testo e imagoturgia sono di Francesco Pititto, che sintetizza: «Ah! quʼil est doux, mais quʼil est difficile è un’opera contemporanea che smaschera i meccanismi del potere, mostrando quali violenze le figure maschili possono compiere pur di esercitare la propria dominanza sul corpo femminile».
2-6 luglio, ore 22.30 – Parma, Oratorio di San Quirino, Via Ospizi Civili 1 (angolo Borgo Giandomenico Romagnosi) – ingresso intero € 14, ridotto € 8, professional € 4. Riduzioni: Under 30, Over 60, Studenti, Carta DOC, Dipendenti AUSL, YoungER Card, N° 2 spettacoli stessa serata, Gruppo min. 5 persone, Associazioni, scuole di danza e teatro – info: 0521 270141, 335 6096220, lenzfondazione.it