Ottanta anni di storia e sessanta edizioni. Un anniversario di particolare rilievo è quello che quest’anno ricade per il Premio Faenza, tra i più longevi riconoscimenti artistici in Italia (e nel mondo) dedicato all’arte della ceramica. Introdotto nel 1938 da Giovanni Guerrini, allora direttore dell’ENAPI (l’Ente Nazione per l’Artigianato e le Piccole Industrie), la kermesse faentina è riuscita a maturare e innovarsi negli anni, attraversando epoche storiche e dimostrando come l’arte possa essere l’unico linguaggio capace di esprimere nella sua versatilità ogni aspetto della vita sociale di un territorio.
Per festeggiare questo traguardo così importante, sono stati invitati 17 curatori provenienti da ogni parte del mondo, ciascuno dei quali ha selezionato un gruppo di artisti per un totale di più di 50 proposte, che porteranno nella cittadina romagnola dal 30 giugno al 7 ottobre le più innovative ricerche in ambito ceramico e non solo.
Questo perché, come da tradizione avviata da Giuseppe Liverani, direttore del Museo delle Ceramiche faentino negli anni Cinquanta, il valore aggiunto del Premio è sempre stata «la partecipazione di ‘artisti puri’ in grado di portare una fresca ventata di novità e ‘scompiglio’ nelle botteghe», come scrive Claudia Casali, attuale direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche nel suo saggio all’interno del catalogo che accompagna la mostra.
E Casali continua considerando come si sia trattata di un’«osservazione valida e concreta: il Premio fin dalle sue origini aveva avuto l’obbiettivo di intervenire nell’aggiornamento e nella progettualità anche artigianale. Potremmo affermare che questo era il vero scopo per Ballardini di siffatto evento. Per tale ragione per molte edizioni negli anni ’60 e ’70 vennero dedicate sezioni al design e alla produzione industriale presentando le produzioni di Arabia, Rosenthal, Laboratorio Pesaro, Richard Ginori e tanti altri».
Nella volontà degli organizzatori, CERAMICS NOW è un evento pensato come una vera e propria Biennale della Ceramica Internazionale Contemporanea, che giunge a conclusione di un intenso periodo di lavoro durato circa tre anni. L’interesse e il forte riscontro di adesioni ottenuto, testimoniano come la ceramica oggi stia vivendo una grand heure, come medium privilegiato da un numero sempre crescente di artisti. Per le nuove generazioni, la ricerca passa anche dalla sperimentazione tecnica e dalla contaminazione mediale e la ceramica resta una tappa obbligata in questo loro agire.
Una tesi che è avvalorata dalla lunga lista degli artisti ospiti dell’evento, tra cui non possiamo non citare almeno la presenza, tra gli italiani, di Salvatore Arancio, Bertozzi & Casoni, Bruno Ceccobelli, Antonio Violetta, Arianna Carossa, Alessandro Pessoli, Luigi Mainolfi, Giuseppe Ducrot, Alessandro Gallo e di Ruhwald Anders, Evgenj Antufiev, Anna Dorothea Klug, Liu Jianhua, Kim Sangwoo,Brendan Lee Satish tra gli stranieri. E ancora molti nomi importanti mancano in questa breve lista. L’evento faentino sarà anche preceduto da un convegno per fare il punto sugli studi di settore, organizzato al MIC dall’associazione Internazionale Editori d’arte ceramica (ICMEA) e in cui si parlerà di ceramica e contemporaneo con l’intervento di importanti operatori del settore.
dal 30 giugno al 7 ottobre, CERAMICS NOW – I GRANDI CERAMISTI DELL’ARTE CONTEMPORANEA, Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche, viale Baccarini 19 – Info: 0546 697311, micfaenza.org