S’intitola (Criteri generali per la) messa in sicurezza, la nuova mostra personale di Giovanni Termini (Assoro, 1972) alla Otto Gallery di Bologna a cura di Simone Ciglia.
Lo scultore siciliano torna così ad esporre nella galleria bolognese a dieci anni dalla sua ultima personale, ragionando per l’occasione sul concetto di tempo, seguendo una traiettoria che attraversa le nozioni di paura, pericolo e limite.
Nei riferimenti al mondo quotidiano, all’object trouvé, la poetica di Termini si concentra sul mondo del lavoro e i suoi simboli, decontestualizzandoli e legandoli a costruzioni di un tempo altro, attuale e metafisico allo stesso tempo.
Nelle opere in mostra, elevato e quotidiano si incontrano e si ricorrono a segnare una nuova temporalità, quella dell’attesa e dello stupore per il quale una sedia o una scala da lavoro diventano oggetti che ci parlano di una nuova visione del mondo.
Tra le opere, l’installazione Limite in sicurezza si presenta come un interessante cortocircuito esperenziale tra la realtà della cronaca e la sensazione di instabilità indotta nella visione: i tombini, simbolo delle ultime rivolte sociali nella città di Caracas, usati come scudi, nella loro assenza venivano a creare dei buchi nel tessuto stradale, con l’evidente pericolo per chi l’attraversava. Il Limite in sicurezza riprodotto in galleria ricrea proprio lo stesso non sense di chi deve guardare (e guardarsi da) ciò che per convenzione si da per scontato come qualcosa di sicuro.
Una riflessione ironica sul made in Italy e il designi in Ipotesi in cui una normalissima (e anonima) sedia a sdraio da spiaggia è assunta a simbolo dell’impasse attraversato da una certa cultura italiana.
Fino al 17 giugno 2018
OTTO Gallery, Bologna, via d’Azeglio 55
Info: www.otto-gallery.it
(l.r.)