A quasi cinquant’anni dall’uscita nelle sale cinematografiche di uno dei film più discussi di Elio Petri, vincitore della Palma d’Oro a Cannes, ma contestato in Italia da critica e industriali, ERT porta sul palcoscenico La classe operaia va in paradiso, per la regia di Claudio Longhi e con il testo di Paolo di Paolo che ha rielaborato la drammaturgia sulla base della sceneggiatura di Petri e Ugo Pirro.
La vicenda dell’operaio Lulù Massa, stakanovista odiato da colleghi, osannato e sfruttato dalla fabbrica BAN, che perso un dito scopre per un attimo la coscienza di classe, si intreccia qui con le vicende che hanno accompagnato la genesi e la ricezione ostacolata del film. Infatti, accanto ai grotteschi personaggi della pellicola, si alternano sulla scena lo sceneggiatore e il regista, qualche spettatore e alcune figure identificative della nostra letteratura degli anni Sessanta e Settanta. Sul palcoscenico un ricco cast di attori composto da: Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo, Filippo Zattini.
Come spiega il regista – «raccontare oggi La classe operaia va in paradiso sul palcoscenico è una doppia sfida. La prima è quella che riguarda il problema in sé di rappresentare la classe operaia, perché si tratta di un soggetto collettivo, difficile da incasellare teatralmente (…). La seconda sfida invece è il frutto delle evoluzioni storiche degli ultimi decenni. In fondo se pensiamo ai primi del Novecento, o al resto di buona parte del secolo scorso, la categoria di classe operaia, pur problematica per chi faceva teatro, era però ben concreta e radicata nella realtà. Oggi invece, lo svaporamento della società con la frantumazione dei nuclei compatti di lavoratori, la progressiva dispersione data dalla volatilità del capitale e dalla precarietà conseguente del lavoro, ha colpito e tramortito l’identità stessa della classe operaia. Si è persa la coscienza di cosa sia la classe operaia. Ovvero si è smarrita una coscienza di classe».
Uno spettacolo che fa guardare indietro portando in scena un’opera emblematica del cinema politico italiano, per interrogarsi sul legame con il nostro passato apparentemente lontano, le cui tracce sembrano oggi ben visibili.
14 febbraio – 18 febbraio, Bologna Arena del Sole, mer-ven ore 21, sab ore 19.30, dom ore 16 – Info: 051 2910910, bologna.emiliaromagnateatro.com
8 marzo – 11 marzo, Ravenna Teatro Dante Alighieri, gio-sab ore 21, dom ore 15.39 – Info: 0544 36239, teatroalighieri.org
13 marzo – 15 marzo, Rimini Teatro Ermete Novelli, ore 21 – Info: 0541 793811, teatroermetenovelli.it