Dopo l’inaugurazione di venerdì 16 febbraio alle ore 18 resterà aperta fino al 17 giugno la mostra del Museo Civico Medievale di Bologna “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia” a cura di Sauro Gelichi e Luigi Malnati, che vede come protagonisti proprio i territori dell’Emilia e della Romagna, mettendo in evidenza i passaggi e le trasformazioni che hanno vissuto nel corso degli anni Mille a causa dell’affermazione di nuovi ceti dirigenti goti, bizantini e longobardi.
Sono 300 i reperti incaricati di raccontare questa storia, di mettere in luce il limite effettivamente esistente tra Emilia e Romagna segnate da usante, mestieri, dialetti diversi ma che negli anni hanno condiviso una vita politica, economica, sociale e culturale. Tale condivisione è testimoniata da alcuni reperti, come il mussorium d’argento cesenate rinvenuto a Imola, simbolo della vita agiata di un possidente terriero della tardantichità, o come il servizio di vasellamente in argento di età bizantina proveniente da Classe ma rinvenuto nella necropoli di Ponte del Rio di Spilamberto.
La mostra si divide in sei sezioni tematiche che tendono a chiudere un cerchio: dalle città nell’alto Medioevo, alle città in epoca comunale. La prima sezione “Un mondo in trasformazione: le città” esplica appunto l’evoluzione dei centri abitati, i cambiamenti socio-economici e le nuove organizzazioni di potere. La seconda sezione, “Fine delle ville romane”, studia l’insediamento rurale di tipo sparso, mentre la terza “Nuove genti, nuove culture, nuovi paesaggi” mette in evidenza da un lato la continuità tra età romana e gota e dall’altro il contrasto invece con i Longobardi o i Bizantini. La quarta sezione, “Città ed empori dell’alto Medioevo”, è dedicata a Comacchio, il più grande emporio del nord Italia, centro dello smistamento e del trasporto dei beni e delle merci mediterranee destinati al Regno longobardo. La penultima sezione “Villaggi, castelli, chiese e monasteri: la riorganizzazione del tessuto insediativo” mette in evidenza le nuove forme di insediamento, mentre l’ultima sezione “Dopo il Mille: la rinascita delle città” torna a concentrarsi sulle città e alla loro evoluzione urbana dell’età comunale.
Numerose saranno nel corso della mostra le iniziative che ruoteranno attorno al medesimo tema: prime fra tutte ovviamente le visite guidate che racconteranno i percorso espositivo attraverso le diverse sezioni e tappe illustrando i punti salienti della storia. Si terranno inoltre una serie di conferenze che hanno il compito di illustrare le prospettive di ricerca offerte dall’archeologia medievale e la sua utilità per la tutela del patrimonio. Per concludere, la Cineteca di Bologna proporrà una rassegna di film incentrata sulla produzione cinematografica ispirata all’età medievale.
Fino al 17 giugno, Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia, Museo Civico Medievale Bologna, inaugurazione 16/02 ore 18 – info: museibologna.it/arteantica