Chistian Boltanski torna a Bologna, con un grande progetto a cura di Danilo Eccher che quest’estate vedrà l’artista francese nuovamente protagonista in città. Da giugno a novembre prossimi, un percorso scandito in vari interventi e diversi luoghi della città, ci consentirà di ammirare e conoscere l’opera di Boltanski in tutte le sue dimension espressive: un’ampia mostra antologica al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, uno spettacolo teatrale al teatro Arena del Sole, un’installazione presso l’ex bunker polveriera nel Giardino Lunetta Gamberini e un progetto speciale all’interno dell’ex parcheggio Giuriolo. Anime. Di luogo in luogo, questo è il titolo del progetto, è pensato con la stretta collaborazione ideativa dell’artista, si compone di diversi momenti complementari in cui l’interazione tra arte contemporanea, tessuto urbano e società si sviluppa intorno ai temi della memoria e del trascorrere del tempo inteso come ineluttabile passaggio tra la vita e la morte. Concetti evocati dal titolo del progetto, che attraversa tempi, luoghi lontani, filosofie e religioni diverse. Spiega il curatore Danilo Eccher: “Anima è un termine che, al singolare e nelle sue molteplici declinazioni, si riferisce al principio vitale dell’uomo. Al plurale, il termine rimanda alla collettività, alle storie dei singoli individui e alla Storia ma non manca di lasciare una prospettiva immaginaria per proiettare il presente nel futuro, trasmettendo un fiducioso senso di continuità”.
Il progetto si pone in linea di continuità con le precedenti iniziative speciali che hanno reso omaggio all’opera di grandi autori nazionali e internazionali accomunati da un significativo rapporto con Bologna: John Cage, Gianni Celati, Romeo Castellucci e Pier Paolo Pasolini. La scelta di omaggiare Christian Boltanski assume una pregnanza di particolare rilievo simbolico per la concomitante ricorrenza di alcuni anniversari che incrociano la storia di Bologna con quella di importanti istituzioni culturali: 10 anni di MAMbo e del Museo per la Memoria di Ustica, 37 anni dalla strage di Ustica, 40 anni di Emilia-Romagna Teatro Fondazione. È dunque con una priorità urgentemente avvertita che questo progetto intende radicarsi nel patrimonio storico, civile e culturale della città, generando una fertile relazione tra memoria e contemporaneo.