Una riflessione laica sulla spiritualità contemporanea. Nella suggestiva sede dell’Ex Chiesa di San Mattia, a Bologna, è di scena Sequela, una mostra raffinata che ragiona attorno ai temi dell’anima e del rapporto tra corpo e spirito visto attraverso lo sguardo dell’arte. La mostra promossa dal Polo Museale dell’Emilia Romagna e dalla Nuova Galleria Morone, è a cura di Leonardo Regano e si presenta come una selezione di 16 artisti internazionali, messi sapientemente in dialogo nella splendida chiesa rinascimentale che riapre per l’occasione dopo un lungo periodo di chiusura. Grande protagonista è Bill Viola, in mostra a Bologna con l’opera The Innocents, (2007) anticipando con questa mostra la grande retrospettiva che Palazzo Strozzi gli dedicherà a Firenze dal prossimo marzo. Ma non c’è solo l’artista americano.
La mostra si snoda su un percorso che mette a confronto due diversi modi di approccio al sacro, tra un sentire più vicino alla visione religiosa e cattolica e quello più libero di una mistica personale e legata agli elementi naturali. Tanti i maestri in mostra, a partire da Davide Benati e Maria Cristina Carlini, Fausta Squatriti (a cui Milano dedicherà presto un grande tributo diviso tra la Triennale, le Gallerie d’Italia e la galleria Nuova Morone), Mariella Bettineschi, Maurizio Osti, Maria Lai, Gençay Kasapci che si confrontano con i più giovani Giulia Dall’Olio, Domenico Grenci e Francesco Diluca. Intenso il dialogo tra l’installazione ambientale di Julia Krahn (Mutter auf der Flucht, 2017) e le opere di Letizia Cariello (Polittico-Bambino, 2015), che ragionano sul dolore e la sofferenza come motivo di contatto con il divino.
Elizabeth Aro irrompe con la sua Red River, scenografico richiamo alla più preziosa delle reliquie: il sangue di Cristo. La croce è l’immagine che torna più spesso, come nell’opera di Daniela Comani (Croce Ipertestuale, 2012), realizzata da un insieme di codici html o alla grande croce, posta nel cuore del percorso, il Quasi un Paesaggio (2003) di Elisabeth Sherffig, una struttura di ferro e organza, che idealmente collega tutte le opere, offrendo una visione dal suo interno di tutta la mostra, di grande impatto e intenso fascino.
La mostra è visitabile fino al prossimo 19 febbraio.
Bologna, Ex Chiesa di San Mattia, via S. Isaia 14/a
Orari: da giovedì alla domenica dalle 16 alle 20; gli altri giorni su appuntamento
Ingresso gratuito
Info e prenotazioni: URP Polo Museale Emilia Romagna
tel. 0514209406 pm-ero.urp@beniculturali.it