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«Prima i Bambini di KINDER ad intonare di nuovo il lied della vita e del ricordo, poi Consegnami, bambina, i tuoi occhi dalla Caperucita Roja di Lorca, bimba perduta alla ricerca del Paradiso e poi l’orfano di padre Hamlet Solo a precedere i tanti Hamlets cancellati perché “indegni di vivere”, secondo il programma eugenetico della Germania nazista di AKTION T4 e di nuovo Hyperion a ricordarci gli dèi dimenticati di un’altra Germania e una Natura senza più l’Uomo ma dove permane Questa Debole Forza in un Prometeo contemporaneo tra Luigi Nono e le statue romane di Velleia; poi viene Natura Dèi Teatri ad immaginare un unico Tutto dove possano tornare ad abitare i Poeti, tutti in attesa di salire al Paradiso ormai ombre sfinite nella spiaggia/platea vuota di un tempio mai finito, un Purgatorio di espianti peccatori che supplicano per la preghiera che restringe il tempo della pena, fino alla salita, fino al Paradiso_Un Pezzo Sacro con voce di Donna in Coro, con la musica divina dei Canti Sacri di Verdi a riempire di estasi e grazia il luogo che niente unisce e niente separa, corpo sospeso nell’aria come pneuma di angelo/demonio caduto sulla terra di nessuno»: Maria Federica Maestri e Francesco Pititto introducono Industriae 017, il progetto performativo di Lenz Fondazione da loro ideato e diretto.
La partenza è affidata, in occasione del Giorno della Memoria, a KINDER [ Bambini ], ennesimo esito performativo della lunga ricerca sui temi della Resistenza e dell’Olocausto di Lenz Fondazione che, dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto al debutto nell’aprile scorso, viene riproposto a Lenz Teatro venerdì 27 gennaio alle ore 21, con repliche sabato 28 gennaio alle ore 21 e domenica 29 gennaio alle ore 18. «La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 è nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici anni per i bambini italiani. Soprattutto per gli ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, quando non della distruzione e della eliminazione fisica della propria famiglia»: Francesco Pititto, autore di testo e imagoturgia, suggerisce la genesi di questo stratificato lavoro. «La drammaturgia di KINDER contiene diverse parti di questa Storia: l’elenco dei campi di lavoro e di sterminio, le lettere di una madre al “Signor Questore della Provincia di Parma”, poesie anonime di bambini ebrei dei campi, dialoghi immaginari tra i bambini di Parma con altri due bambini dei campi, Tereszka e Papo, una versione ritradotta di Tenebrae di Paul Celan. Ma il nucleo drammaturgico rimane il canto. Ed ecco la presenza/resurrezione dei sei bambini del Coro di Voci Bianche Ars Canto preparati vocalmente da Gabriella Corsaro diventare essenza performativa insieme ad un’unica attrice, Valentina Barbarini: riflesso e rifrazione di sei vite troncate, tramite i loro sguardi silenziosi e poi voci recitanti e intonanti un unico Lied di Mozart/Overbeck che parla di un Maggio imminente, di violette, di giochi nella notte e nella neve, di un libero paese amato». KINDER va alla ricerca di un’eco di quel che non si potrebbe più dire, più ascoltare, più scrivere, mai più dimenticare, di un’arte non serena composta di voci straniere, rumori rielaborati fatti di rimandi sonori del Campo, movimenti musicali tesi a creare nuove dinamiche spazio-temporali, a cura di Andrea Azzali. «Stiamo parlando di bambini, è bene ricordarlo» conclude e rilancia Maria Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia dello spettacolo. «Vogliamo concentrarci sui volti dei bambini ebrei di Parma, come su di un unico monumentale volto di bambino che possa rappresentare tutti i KINDER di ogni guerra».
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Industriae 017 proseguirà dal 24 febbraio al 5 marzo, con un nuovo allestimento di Consegnaci, bambina, i tuoi occhi, ampia installazione di visual e performing art creata nel 2008 per la Reggia di Colorno da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, prima trasposizione teatrale assoluta del testo La Ballata di Cappuccetto Rosso di Federico García Lorca (Ugo Guanda Editore 2005): «La rivisitazione della favola dei Grimm, il rimando alla Divina Commedia di Dante, la passione poetica di Lorca costituiscono una potente metafora per una visione contemporanea del mondo reale». In scena Barbara Voghera, storica attrice sensibile già protagonista di Hamlet e del fortunato progetto di dedicato alle fiabe dei Fratelli Grimm, insieme a Valentina Barbarini interprete-icona delle più recenti opere della Fondazione. Le musiche originali di Consegnaci, bambina, i tuoi occhi -raccolte in un cd pubblicato da Horus Music – sono state composte da Robin Rimbaud / Scanner, musicista elettronico londinese, che ha recentemente realizzato insieme a Lenz Fondazione il Verdi Re Lear, opera musicale e visuale presentata con grandissimo successo nell’edizione 2015 del Festival Verdi.
In occasione della Giornata Mondiale delle persone con Sindrome Di Down, il 21 marzo verrà riproposto Hamlet Solo, esito più recente dell’attraversamento dell’Hamlet shakespeariano compiuto da Lenz Fondazione: «L’attrice sensibile Barbara Voghera implode dentro gli altri personaggi, unico strumento “vivo” di una partitura visiva di spettri. I dialoghi con Orazio, la Regina, il Fantasma del Padre, Guild and Rose, gli Attori, I Becchini, Re Claudio vengono inflessi nell’unico duello eroico possibile, quello dell’attore con se stesso».
Dopo il debutto al Festival Natura Dèi Teatri 2016 torna, dal 29 al 31 marzo, Romeo and Juliet Concert, proposizione della compositrice Carla Delfrate e di Lenz Fondazione per sole voci d’attrice tesa a esaltare l’espressività e la sonorità della parola tragica dell’opera attraverso una partitura e una resa scenica aspre ed estreme. Diretto da Maria Federica Maestri, che ne ha creato impianto scenico e costumi, il concerto scenico è eseguito da un potente quintetto di attrici: Valentina Barbarini, Alessia Galeotti, Sandra Soncini, Elena Sorbi e Carlotta Spaggiari.
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La ricerca drammaturgica permanente sui temi della Resistenza e dell’Olocausto darà vita a AKTION T4, testo originale di Francesco Pititto sul programma nazista di eutanasia sui bambini portatori di handicap e malformazioni genetiche. Lo spettacolo, presentato in prima assoluta a Lenz Teatro dal 25 al 30 aprile, sarà realizzato in collaborazione con l’ISREC – Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma: «Il programma Aktion T4: Tiergartenstrasse è la strada del giardino zoologico di Berlino. Il numero 4 era abitato da Karl Brant, medico, e Viktor Brack, il suo assistente, che avevano avuto l’incarico di costruire un’organizzazione capace di eliminare tutti i malati di mente, tutti i portatori di malattie inguaribili e tutti i bambini nati con malformazioni e tare ereditarie. Adolf Hitler, fece emettere l’ordine il 1° settembre del 1939. L’obiettivo era di rendere sempre più pura la razza ariana e di impedire contaminazioni derivate tra l’altro da malattie mentali gravi».
Dal 18 al 20 maggio è in calendario la ripresa di Hyperion, spettacolo conclusivo del trittico di Lenz Fondazione realizzato tra il 2014 e il 2016 ispirato all’omonimo romanzo di Friedrich Hölderlin, autore fondamentale per la definizione del pensiero filosofico-teatrale di Lenz. Il lavoro, debuttato a Natura Dèi Teatri 2016, è frutto della pluriennale residenza artistica di Paul Wirkus, importante compositore elettronico polacco già collaboratore della Fondazione e ospite del Festival. «Hyperion è un’opera-trittico in cui si fondono costantemente presente e passato, Germania e Grecia in un continuo scambio reciproco di prospettive e paesaggi» suggerisce Maria Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia «Il passaggio dal pensiero filosofico al fallimento dell’atto rivoluzionario è l’elemento centrale di questa terza parte del trittico; il compimento del tracciato politico di Iperione è segnato dalla fine dell’amore per Diotima e della sua irriducibile volontà autodistruttiva».
A Friedrich Hölderlin è dedicata anche Questa Debole Forza, installazione visuale e performativa site-specific realizzata nella Sala delle Statue del Museo Archeologico Nazionale di Parma, proposta in prima assoluta in collaborazione con Teatro Regio di Parma dal 26 al 28 maggio, in concomitanza con la presentazione al Teatro Farnese di Parma di Prometeo – Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono: «Come la partitura, gli appunti di Luigi Nono, quadri sonori tra pensiero matematico e sospensione filosofica, rifrazioni acustiche, memorie di voci e spazi di memoria. Il lungo lavoro, appena terminato, su Iperione ci fornisce molteplici spunti creativi e poetici per poter indagare nel profondo il frammento indicato. Naturalmente alla ricerca del processo compositivo degli artefici dell’opera Nono, Cacciari e Piano tramite una videoinstallazione in relazione prossemica con alcune opere presenti nel Museo Archeologico di Parma». La ricerca musicale sarà affidata a Claudio Rocchetti, compositore elettronico tra i più sensibili e creativi nel panorama europeo.
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Dal 17 giugno all’1 luglio avrà luogo la ventiduesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, nell’ambito del quale prenderà avvio l’imponente progetto biennale di Lenz Fondazione dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Dal 22 giugno all’1 luglio sarà presentato Purgatorio: «In grandi spazi vuoti si muoveranno i testimoni delle colpe – non capitali – del potere», spiega Francesco Pititto. «Elementi dello stesso paesaggio che avrebbero dovuto animare, i penitenti rigurgiteranno frammenti della loro lingua ‘di mezzo’ dalla grande bocca sdentata del palcoscenico, dalla platea predata di ogni arredo, dai varchi denudati di ogni funzione scenica. Tanti Daniel Arnaut contemporanei – il migliore dei poeti volgari tra i lussuriosi del canto ventiseiesimo – espianti trovatori alla ricerca della preghiera che li conduca fino alla cima della montagna, fino al Paradiso Terrestre. A metà tra la poesia della lingua infernale – violenta, tragica, dannata – e la potenza sublime della voce corale del sacro paradisiaco, la lingua concreta della vita, originaria e cruda del dialetto ci restituisce dritta e gravida la verità della condizione umana, tra satira volgare e invenzione popolare».
Nell’ambito del prestigioso Festival Verdi, infine, dall’11 al 22 ottobre sarà presentato in prima assoluta Paradiso. Un Pezzo Sacro, dai Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi: «Il nostro progetto pluriennale di lettura e riscrittura per suoni ed immagini delle opere verdiane attraverso rielaborazioni di musicisti contemporanei prevede nel 2017 la trasfigurazione sonora dei Quattro Pezzi Sacri» conclude Maria Federica Maestri «Il vero incontro tra Verdi e Dante avviene con le Laudi alla Vergine Maria, dall’ultimo canto del Paradiso, incluse nei Quattro Pezzi sacri (1898). Sono per voci femminili senz’accompagnamento: la santa orazione di S. Bernardo vi è intonata con pura trasparenza sonora, secondo quella casta sobrietà della polifonia classica che l’ultimo Verdi indicò come una meta alla musica italiana, insegnando con l’esempio come davvero si potesse “progredire ritornando all’antico” o, come ha scritto Massimo Mila: “Verdi con i Quattro pezzi sacri assicura la continuità storica della Cantata dai tempi di Bach a quelli di Stravinskij: senza di loro il filo della tradizione si sarebbe spezzato”».
Pluralità di mondi sonori, lingue sceniche, spazi significanti e universi sensibili: molti fili si intrecciano a Industriae 017. A ciascuno la possibilità di tessere una propria trama.
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27 e 28 gennaio ore 21, 29 gennaio ore 18 – Parma, Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e – info: 0521 270141, 335 6096220, lenzfondazione.it
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