Gheto Stories del Teatro dell’Orsa con rifugiati e richiedenti asilo: l’incontro dei racconti a Reggio Emilia

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Teatro dell'Orsa, Gheto Stories  - foto di Simone Sechi
Teatro dell’Orsa, Gheto Stories – foto di Simone Sechi

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«Non solo a vendere e a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice -come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti”- gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio»: Bernardino Bonzani cita l’Italo Calvino de Le città invisibili per introdurre Gheto Stories, il cerchio dei racconti e canti attorno a un tè del Teatro dell’Orsa che vede protagonisti alcuni rifugiati e richiedenti asilo. L’evento aperto alla cittadinanza e a chiunque voglia condividere frammenti di storie, si svolgerà a Reggio Emilia.

«L’idea di Gheto Stories» aggiunge Monica Morini «prende vita dalle memorie raccolte duranti i laboratori da noi condotti con i giovani rifugiati del progetto Sprar del Comune di Reggio Emilia. Il Gheto è un luogo delle città dove si incontrano i giovani, anche quelli che non hanno più nulla, per sognare futuro. Nel Gheto tutto è possibile: fare il tè senza il tè, sorseggiare il gusto della condivisione. Se molti sognano insieme la stessa cosa, quella diventa possibile. Nel Gheto una pentola vuota si riempie prima di acqua poi di storie. Ogni persona può contribuire con il poco che ha: un ciuffo di menta, un po’ di zucchero, la legna per il fuoco, un bicchierino, un fiammifero, un canto, un pezzo di vita».

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Teatro dell’Orsa, Gheto Stories – foto di Simone Sechi

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Gheto Stories sarà presentato nell’ambito di Chapati un tortello!, giornata di racconti, memorie e incontri proposta dal Progetto Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati del Comune di Reggio Emilia, gestito dalla Cooperativa Sociale e di Solidarietà Dimora d’Abramo) dal Progetto Cas Centro Accoglienza Straordinaria, dalla Cooperativa sociale l’Ovile e dal Teatro dell’Orsa. L’iniziativa si colloca all’interno del calendario di Città Mondo, contenitore progettuale che raccoglie gli eventi proposti a Reggio Emilia dal 14 al 22 dicembre in occasione della XVI Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti.

Il programma del 18 dicembre prevede alle ore 12.30 l’accoglienza e un gioco-aperitivo, alle ore 13.30 il pranzo a cura dei volontari del Centro Sociale e dei richiedenti asilo e rifugiati del Progetto Sprar e Cas (costo 5€ – prenotazione obbligatoria al 347 9291465), alle ore 14.30 Conta che ti conto con Monica Morini e Annamaria Gozzi del Teatro dell’Orsa, «un gioco dell’oca in caselle di vita, dove vince chi sa ascoltare e raccontare» e alle ore 16, appunto, Gheto Stories, per il quale «ciascuno è invitato a portare da casa un bicchiere da scambiare con gli altri».

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18 dicembre, dalle ore 12.30 in poi – Reggio Emilia, Centro sociale Rosta Nuova, via Medaglie d’Oro della Resistenza 6 – info: teatrodellorsa.com

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