È oramai uno stereotipo consolidato il binomio “cinema iraniano = cinema d’autore”. L’origine di tale identità va rintracciata nella censura interna al paese mediorientale (che da sempre vede nella settima arte una celebrazione di stili di vita e valori occidentali offensivi nei confronti della morale e della religione islamica) e nella conseguente risposta dei registi persiani, quasi unanimemente concentrati nella produzione di film di forte impegno sociale. Ma ora questa tradizione, particolarmente apprezzata dal pubblico internazionale e straniero, pare sempre più messa in discussione. Ad aprire una finestra sulle nuove tendenze della produzione cinematografica iraniana è il Cinema Europa di Faenza che propone una breve rassegna dal titolo “Pulp Iran – il nuovo cinema persiano”.
Martedì 6 dicembre alle ore 21.00 lo schermo del Cinema Europa proietterà la pellicola della regista Ana Lily Amirpour, “A Girl Walks Home Alone At Night”, presentata al festival internazionale Sundance Film Festival.
Prostitute, tossici, reietti, spacciatori e sfruttatori: questi gli abitanti dell’immaginaria Bad City, una sorta di Sin City iraniana, dove ogni speranza sembra essere stata risucchiata da un anelito di morte. Un ragazzo rockettaro (interpretato da Arash Marandi) figlio di un tossicodipendente, un ladro, un violento spacciatore, una prostituta, una ragazza ricca sono le potenziali prede di una nuova creatura notturna che si aggira per la città saziandosi di sangue umano. Sheila Vand interpreta una giovane misteriosa, un vampiro la cui bellezza resta nascosta dietro lo chador che, da elemento emblematico della dimensione femminile nel mondo islamico, si fa mantello e strumento di potere più che di subordinazione. La creatura si aggira per la città di notte a bordo di uno skateboard, attaccando, non a torto, inconsapevoli prede. L’incontro con il giovane rockettaro le farà però scoprire la passione: una strana storia d’amore che nasce da una semplice attrazione e si conclude in una fuga.
“A Girl Walks Home Alone At Night” è il lungometraggio della regista esordiente Ana Lily Amirpour, di origine persiana, basato su un suo precedente e omonimo cortometraggio del 2011. Girato a Traft in California, il film evidenzia una spiccata presenza autoriale data dalla scelta del bianco e nero, che richiama lo stile della graphic novel, e dal parlato farsi. Definito “the first iranian vampire spaghetti western” dalla stessa regista, il film si mostra come un rilancio del genere vampiresco unito alla sua origine cinefila che fa riferimento tanto al western, soprattutto nella colonna sonora basata sul miglior rock iraniano, quando al noir urbano.
Presentato per la prima volta alla rassegna “Nuovo cinema Teheran”, il film si caratterizza per la sua natura americana: regista e attori sono tutti di origini iraniane ma americani a tutti gli effetti. Questo non basta però a nascondere una sensibilità prettamente femminile che guarda al mondo iraniano come terra d’origine.
A seguire, martedì 13 dicembre alle ore 21.00 il film “A Dragon Arrives!” dal regista Mani Haghighi, presentato invece alla 66esima Berlinale.
Sono passati ormai cinquant’anni da quel 23 gennaio 1965. Le registrazioni dell’interrogatorio al detective Babak Hafizi si trovano in una scatola. Lui e i suoi compagni sono stati arrestati. Dopo il famoso attentato al Primo Ministro, il detective Babak Hafizi viene chiamato a indagare su un presunto suicidio di un prigioniero politico al confino, presso l’isola di Qeshm, nel Golfo Persico. L’uomo sembra essersi impiccato. Sulle pareti ci sono pagine di diario e degli strani simboli. Il detective chiede che il cadavere venga sepolto presso il vecchio cimitero nel mezzo del deserto. Accanto si trova una nave abbandonata risalente probabilmente al XVII secolo. Una leggenda si tramanda in quei luoghi: ogni volta che un nuovo cadavere viene sepolto presso il cimitero, un terremoto si scatena sull’intera isola. Incuriosito dalla storia, il detective decide di pernottare una notte presso la nave aspettando che si verifichi quanto narratogli dal becchino. Tornato a Teheran, vuole scoprire la verità su quanto accaduto, anche senza l’approvazione della polizia segreta. Torna così sull’isola insieme a un geologo e a un ingegnere del suono. Al suo ritorno, i tre vengono indagati, interrogati dalla polizia segreta e arrestati.
“A Dragon Arrives!” è il quarto film del regista iraniano Mani Haghighi, dove leggenda, storia vera, paranoia e realtà si intrecciano e assumono una dimensione selvaggia e animalesca grazie alle colonne sonore di Christoph Rezai. Il lungometraggio, basato su una storia vera, cela sotto una natura prettamente fiabesca, una profonda riflessione sul presente che sfrutta metafore e racconti del passato.
Martedì 6 dicembre, “A Girl Walks Home Alone At Night” e martedì 13 dicembre, “A Dragon Arrives!”, Faenza Cinema Europa, ore 21.00 – info: cinemaeuropa.it