Violenze fisiche, sessuali, economiche e psicologiche affollano i giornali e i telegiornali degli ultimi anni. Storie e immagini di donne che hanno sofferto per la sola “colpa” di essere donna. Si potrebbe forse dire che nascere donna oggi è già di per sé un atto di coraggio. La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999 in ricordo dell’assassinio delle sorelle Mirabal nel 1960, porta con sé anche quest’anno una carica di iniziative in tutto il territorio italiano.
Il “Festival la violenza illustrata” è l’appuntamento bolognese che da undici anni risponde alla necessità di commemorare questo giorno attraverso una grande varietà di eventi culturali: cinema e proiezioni (come il documentario “Oltre il silenzio” di Pina Mandolfo e Maria Grazia Lo Cicero che si terrà il 23 novembre alle ore 20 presso il Cinema Lumière e a seguire la premiazione del concorso “Videiamo la violenza”), arte, incontri, dibattiti, spettacoli teatrali (tra i quali citiamo “Malanova” il 29 novembre presso il Cinema Teatro Tivoli, ore 21, e lo spettacolo di danza “La domanda” il 2 dicembre presso l’ITC di San Lazzaro di Savena, ore 21) e tanto altro ancora. L’associazione Casa delle Donne di Bologna, che organizza il Festival, si è mostrata dal 1990 ad oggi come uno dei rifugi più importanti e accoglienti delle donne vittime di violenze. I dati del 2016 annunciano la richiesta di aiuto di 666 donne, tra le quali 442 italiane e 223 straniere. L’ospitalità all’interno delle case adibite è però di prevalenza straniera.
Da qui, il particolare tema scelto per questa edizione, che unisce il sessismo con il razzismo, due tra le più importanti questioni che ci si pongono oggi. Sempre di più le donne sono costrette a migrare dai loro paesi in cerca di una vita migliore e sempre di più questa migrazione si presenta come un doppio sistema di oppressione e controllo. Questa sorta di circolo vizioso è giunto a un punto morto, l’“Impasse partout”, che è necessario sbloccare per tentare di andare oltre un linguaggio di violenza che in questi anni sembra essere l’unico ad accumunare tutti i Paesi.
La tematica proposta sarà meglio affrontata nel convegno che si terrà giovedì 24 novembre alle ore 17.30 presso il Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne, dal titolo “Donne intersezionali. Razzismo, sessismo e migrazioni al femminile”. Qual è la condizione della donna migrante in Europa oggi? Violenze, clandestinità, stereotipi dominano non solo i tragitti ma anche il loro arrivo condizionando la rappresentazione di sé stesse e del loro status sociale e creandone un’ unica narrazione di vittima-prostituta. Una violenza anche psicologica dunque, oltre che fisica, che impedisce una piena realizzazione della persona. Sessismo e razzismo si intrecciano in queste storie di donne, un ordito sul quale oggi più che mai è necessario porre lo sguardo. Al dibattito parteciperanno esperte sulla questione, condividendo gli esiti dei loro studi e lavori.
Il 25 novembre è probabilmente la data più ricca del Festival. Ad aprire la giornata il laboratorio interattivo “NoiNo.org”, per ragazzi e ragazze della scuola elementare “Pellegrino Matteucci”. A seguire, diversi incontri e iniziative vedranno le donne come protagoniste all’interno non solo di dibattiti (come in “La violenza domestica in gravidanza”, “Sulla panchina impronte di parole”, “Il lavoro delle donne”) ma anche di libri, con la presentazione del romanzo “Sta zitta e va’ in cucina” di Filippo Maria Battagli, e di mostre, come “La violenza sulle donne” organizzata dal gruppo AVIS di Bologna. In serata, alle ore 20 presso il Cinema Lumière, la proiezione del film “La vita è possibile” (in programmazione in questi giorni in numerosi altri cinema del territorio). Ivano De Matteo, già regista del film “I nostri ragazzi” selezionato per la 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, racconta nel suo nuovo film la storia di Anna, in fuga con il figlio Valerio dalle violenze del marito, nel suo tentativo di ricostruirsi una vita tra le macerie di quella precedente.
Altro importante appuntamento del Festival di quest’anno, la manifestazione nazionale “Non una di meno” contro la violenza, che si terrà a Roma il 26 novembre, indetta dalla rete D.i.Re, e per la quale saranno in partenza da Bologna una serie di autobus predisposti per l’occasione. «Crediamo fermamente che mettere fine alla violenza maschile contro le donne sia oggi la priorità di questo Paese e non solo. La mobilitazione del 26 e 27 novembre a Roma è la prima tappa di un percorso che porterà a un Piano Femminista contro la violenza maschile», scrivono gli organizzatori della manifestazione capitolina.
Il Festival non è l’unico evento a commemorazione della giornata. Segnaliamo infatti anche altre iniziative presenti sul territorio, come le proiezioni in programma del gruppo Cinemaincentro di “La sposa bambina” di Khandija Al-Salami il 24 novembre al Cinema Centrale di Imola, ore 21, ad opera di Trama di Terre Onlus, e di “La vita è possibile” presso il cinema Sarti di Faenza il 29 novembre, con l’iniziativa cinemaperitivo offerto dall’associazione SOS Donna, a partire dalle ore 20.15. Per la data del 25 novembre riportiamo invece il Corteo silenzioso di Riolo Terme, alle ore 17.30, per ricordare le vittime della violenza, mentre a Ravenna il concerto a più corpi “Ravenna, ritratti di donne” presso Mama’s Club, alle ore 21.30.
Dal 7 novembre al 3 dicembre, “Festival la violenza illustrata – Impasse partout”, Bologna e provincia– info: festivalviolenzaillustrata.blogspot.it