È opinione piuttosto diffusa che Stripped (1995) sia uno dei migliori dischi live ufficiali dei Rolling Stones prima che il maremoto Internet portasse tutto il ben di Dio che sappiamo – e proprio perché quello fu un disco speciale, accogliamo questa nuova edizione complementare fatta addirittura di 1 CD e 4 DVD (ne esiste una low cost di 1 CD più 1 DVD, sconsigliata) come un bel cotillon in attesa che le Pietre pubblichino l’atteso nuovo album di studio, che pare sia in via di completamento proprio in queste settimane (e già si parla di faraonico tour mondiale nel 2017). Bene, ma adesso è tempo di Totally Stripped.
La parte video è composta di un documentario riveduto, corretto e ampliato rispetto a quello che uscì all’epoca, cui a ruota sono aggiunti tre show completi ripresi ad Amsterdam, a Londra e a Parigi in posti intimi fra teatri e storiche sale concerti. Gli Stones viaggiavano a perfetta velocità di crociera con Voodoo Lounge (1994), disco e tour che si fanno ancora ricordare molto volentieri, e l’idea iniziale era quella di fare un unplugged per MTV – ma, come si dice, il gruppo era troppo on fire per darsi all’acustico. Allora optarono per un compromesso: niente concerti acustici né MTV ma scelsero venue di capienza ridotta e un repertorio talvolta elettro-acustico meno scontato come appunto infine fu per il disco pubblicato, che con la scaltra scelta di rifare Like A Rolling Stone di Bob Dylan viaggiò spedito anche in classifica.
Il film documentario è un bello spaccato dei quattro Stones, che perso Bill Wyman paradossalmente sembravano aver trovato più grinta che in passato – già, lo Steel Wheels/Urban Jungle Tour 1989/1990 non è che lasciò il miglior gusto in bocca, con diversi arrangiamenti ordinari e molto leccati del vecchio repertorio. Keith è il solito fattucchiere da cui dipende tutta la baracca, Mick l’esteta con non cede di un millimetro, Ronnie il clown ma inappuntabile in quanto a versatilità e Charlie la coolness fatta persona – tutte cose che sapevamo già ma qui sono raccontate con bella regia che, sì, riprende grandi rockstar ma lo fa senza il pompa magna tipico di queste operazioni.
La parte disco è il complemento di Stripped e, infatti, Totally Stripped riporta solo tre brani del suddetto – Like A Rolling Stone, Not Fade Away di Buddy Holly e Street Fighting Man, peraltro in versioni differenti – cosicché in fin dei conti si ha a che fare con un bel doppio disco che davvero non lascia tregua. Balza all’occhio che qui non è concesso nemmeno un numero a Keith alla voce (in Stripped brillava Slipping Away), anche se Human Riff è lì che sogghigna ovunque nel vedere come la sua piccola, magnifica band gira a mille in ogni istante. I momenti migliori? Su tutto una strepitosa Far Away Eyes giocata preziosa fra Ronnie alla steel guitar e Chuck Leavell alla fisarmonica – e con Mick in stato di grazia vocale fra country modello Gram Parsons e gospel di un predicatore gospel gioiosamente invasato. Altro standout è Miss You, che per dieci minuti mette da parte un po’ dell’originale disco music per una jam che sembra uscire direttamente da Muscle Shoals e Sticky Fingers (1971) – per esempio, si gode molto per come Bobby Keys con il sax sopperisca magnificamente all’armonica che è saccata completamente. Sempre in tema di jamming, Midnight Rambler gioca carte sicure che sono miele per ogni Stones-iano, mentre il gospel ad altissima gradazione di Gimme Shelter è sempre minaccioso e incantatore come poco altro del loro repertorio. Divertentissimo, poi, come Rip This Joint giri a mille all’ora fra rock and roll e dance hall, con tanto di falsa partenza che è solo un modo per Mick di pavoneggiarsi come solo lui sa. Già, questi Stones, che quando vorresti che sparissero ti accorgi sempre che l’amore per loro, prendendo spunto da Buddy Holly, è più grande di una Cadillac e non scompare – potete scommetterci, sempre!
CICO CASARTELLI
THE ROLLING STONES – Totally Stripped (1 CD + 4 DVD Eagle Rock)
