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Francesco si chiedeva ‘che fine faranno parole come salsamenteria’ o anche molto più semplici e comuni, come ‘conserva’ o ‘abbaino’? Crucciato da questa domanda ma anche assolutamente incantato dalla dialettica ipnotica dello Gilles Deleuze dell’Abecedario ha deciso di mettersi alla guida di un nuovo progetto, l’Alfabetiere.
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Le parole sono infinite, sono una giungla tipografica in cui perdersi, fra sensi, nessi, smarrimenti sintattici e assonanze. La ricchezza del vocabolario è vastissima e tenta oggi di resistere all’impoverimento digitale, con frasi inaridite al nocciolo e poche manciate di parole che girano nelle circonvoluzioni cerebrali, con netto smacco per i poveri Wernicke e Broca, maltrattati come gli ultimi dei pezzenti.
L’Alfabetiere vuole essere un’isola, una piccola isola di resistenza ma anche di estrema curiosità.
Mi sono immaginato un piccolo vocabolario scritto solamente da persone che stimo moltissimo, alle quali ho assegnato una lettera dell’alfabeto dalle quali ognuno ha poi scelto la propria parola!
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21 piccole gemme, 21 narrazioni, 21 parole scelte, descritte, riscritte, stornellate, sbranate, rimodellate, pensate, dissezionate, musicate.
Contro questi tempi afasici e privi di immaginazione ecco a voi l’Alfabetiere.
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L’alfabetiere è pubblicato sul web magazine Rapporto Confidenziale – rapportoconfidenziale.org
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