Il quintetto del ricordo, Bill Viola, 2000
Una sola tesi sottende alla Seduzione dell’antico allestita al Mar di Ravenna: il confronto con la storia costruisce la nostra identità.
Ed è peculiare, seppur con finalità diverse, come anche la mostra dedicata a Piero della Francesca a Forlì scaturisca dagli stessi presupposti. In un momento in cui la velocità e la quantità delle informazioni in rete sembrano avere cancellato la memoria storica di ciascuno, l’arte ci viene in soccorso a ribadire come, volenti o nolenti, le nostre radici immaginative, iconografiche, creative, filosofiche siano intimamente legate al passato.
Così a Ravenna si vedono alcuni capolavori dei più importanti artisti del Novecento. Si passa in rassegna la prima e seconda avanguardia e i nomi sono importantissimi: Duchamp, Man Ray, Boccioni, De Chirico, Severini, Carrà, Salvator Dalì, Leoncillo, Fontana, ma anche Pistoletto, Ontani, Bill Viola, Christo, Schifano, Ceroli, Adami e Festa.
Si capisce come, al di là del programmatico ritorno all’ordine dell’arte del primo Novecento, anche le Avanguardie, che rompono col passato arrivando alla negazione dell’oggetto d’arte, in maniera citazionista e dissacratoria abbiano comunque fatto riferimento al passato in nome di un suo superamento.
Le opere in mostra sono raggruppate per generi. Quelli appartenenti alla storia dell’arte figurativa: il ritratto, il paesaggio, il sacro, la natura morta, le archeologie, il barocco. Tutti modelli con cui gli artisti si confrontano per applicare la propria visione stilistica che progressivamente, nel corso del Novecento, distrugge la figurazione fino ad arrivare alle esperienze citazioniste, come in L.H.O.O.Q. (la Gioconda coi Baffi) di Duchamp, in cui il quadro di Leonardo, nell’epoca della riproducibilità tecnica dell’immagine viene recuperato allo stesso modo di un oggetto o nelle opere della neo avanguardia di Luigi Ontani in cui l’artista si identifica nei modelli iconografici del passato come in Ecce Homo (1975), fino ad arrivare al magnifico video di Bill Viola Il quintetto del ricordo del 2000 che riflette sul tema della Passione del Cristo morto, riprendendo il dramma dei volti di cinque personaggi dilatato in un tempo lentissimo. (Stefania Mazzotti)
Fino al 26 giugno, Ravenna, La seduzione dell’antico, Mar, via di Roma 13. Ogni venerdì aperitivo in terrazza. Info: 0544 482356, museocitta.ra.it