«Live Arts Week» suggeriscono gli organizzatori «dà spazio ad atletiche esistenziali: espone a forme di sensibilità e idee, accoglie opere ibride e poliglotte, ospita singolarità umane.
La quinta edizione è una meditazione sul gusto per i segni in generale, e per ognuno di loro, nel crepuscolo della significazione».
Il programma, a cura di Xing, è davvero troppo vasto per essere riassunto qui. Solo alcune segnalazioni, dunque. Live Arts Week 2016 si apre con la prima esecuzione assoluta di Natten, nuova opera performativa di Mårten Spångberg: un viaggio di cinque ore nell’oscurità, compiuto da una crew di nove persone imbarcate assieme al pubblico «per un’immersione in un’eternità astratta dove la danza esiste senza di noi, priva di soggetto». Alix Eynaudi propone Edelweiss, «un rebus danzato dove l’abbondanza di segni e riferimenti sfuma i confini tra noi e il mondo». SexGodSex è la performance sonora del giapponese Minoru Sato, eseguita con strumenti inventati dall’artista. Sperimentando nuovi formati sulla linea di confine fra arti figurative, performative e cinematografiche, L’invincibile – Qual’è il suono di una mano sola che applaude? inaugura il ciclo di azioni che ZAPRUDERfilmmakersgroup dedica alla figura di Ercole. Leif Elggren, artista svedese che si muove su territori sonori e visivi elaborando impulsi onirici e sottili assurdità, porta a Bologna Swedenborg’s Organ, sound performance “illustrata” dedicata alla figura del filosofo, scienziato e mistico svedese del XIX secolo Emanuel Swedenborg. iFeel3 è la nuova creazione del coreografo Marco Berrettini, artista temerario e non sottomesso a norme e convenzioni, promulgatore di una danza per tutti e contro lo spettacolarmente corretto. Live Arts Week V si chiude con Negus – Celebration, «festa cerimoniale in più atti».
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MICHELE PASCARELLA
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15 + 19-23 aprile – Bologna, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Via Don Minzoni 14, orari vari – Info: 051 331099, liveartsweek.it, xing.it
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