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Massimo Marino, Ermanna Montanari e Marco Martinelli dedicano una serata a Giuliano Scabia, poeta, narratore, viandante di teatro, esploratore di una scena esplosa fino a diventare viaggio verso le profondità del sé e verso il mondo esterno, sperimentatore di forme, lingue, modi di convivenza.
Filosofo della vita e poeta della scena, Giuliano Scabia è dai primi anni ’60 animatore di forme estreme di teatro e anche della provocazione di travestirle da favole da raccontare fuori dai luoghi canonici, trasformando d’incanto i suoi ascoltatori in attori. E dieci anni dopo i ruggenti inizi, ha montato quel Teatro Vagante che col suo carretto nel ’75 proponeva un modello di teatro politico e accompagnava il cammino verso la libertà degli ex pazienti del manicomio di Franco Basaglia.
Ma da allora il Teatro Vagante non ha mai smesso di viaggiare per boschi e paesi, prendendo nuove facce, convocando uditori di anziani o di giovanissimi, affascinando gli studenti, tornando nei teatri dove era nato.
Sarà lo stesso Giuliano Scabia a leggere e recitare passi del suo nuovo romanzo, L’azione perfetta (terzo tempo del ciclo di Lorenzo e Cecilia), pubblicato da Einaudi, dove si racconta anche di spettacoli, di opera, di concerti, in una concezione di teatro dilatato che somiglia a quella che lui ha praticato dagli anni 60 a oggi.
Ad accompagnare la lettura di Giuliano Scabia saranno i brani di Bach eseguiti dal vivo da Antonio Cortesi, violoncellista dell’Orchestra Corelli.
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7 aprile, ore 21 – Ravenna, Teatro Rasi, saletta Mandiaye N’Diaye, via di Roma 39 – ingresso libero – info: 0544 36239, ravennateatro.com
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