“Sto con Ciampi e Carnevali, ed altri poeti guaritori dell’inutile”; a scanso di equivoci Bobo Rondelli, poeta stralunato, malinconico e passionale portavoce della canzone d’autore italiana, dichiara subito le sue intenzioni nel primo brano di “Come i Carnevali”, il suo ultimo disco (scritto insieme a Francesco Bianconi dei Baustelle e prodotto da Filippo Gatti, con lui anche nel 2009 in “Per amor del cielo”) dedicato alla figura di Emanuel Carnevali: poeta assoluto ma dimenticato del secolo scorso, precursore della beat generation e di autori del calibro di John Fante e Charles Bukowski.
Rondelli lo porterà in scena al teatro Titano della Repubblica di San Marino, venerdì 15 gennaio alle 21.
“Carnevali fu un poeta nudo e crudo – ha ricordato lo stesso Bobo Rondelli – come Bukowski. Scelse a 16 anni di prendere una nave e andarsene in America, senza sapere la lingua. Lì riuscì ad imporsi come un uomo libero e anarchico, poeta e scrittore sopraffino. E’ un poeta che ti sposta la vita e nella tua vita ci rimane per sempre. Era un po’ come Luciano Bianciardi o Piero Ciampi. E io in questo momento è come se stessi a cena con loro. È un italiano che senza sapere nemmeno una parola di inglese a sedici anni se ne va in Inghilterra e impara la lingua dai cartelloni pubblicitari fino a diventare poeta. È il precursore di John Fante, se vogliamo. Poi ha una scrittura tagliente, nuda e cruda, sono memorie di un anarchico. Purtroppo va a scomparire la bellezza suprema di questi letterati dimenticati, come appunto Carnevali o anche Dino Campana”.
Forte il legame con il cinema e la letteratura, ai quali Bobo si ispira in quasi ogni canzone: “Le notti bianche” di Visconti in Cielo e terra, l’omaggio al dimenticato poeta Emanuel Carnevali, Ugo Tognazzi, “L’educazione sentimentale” de “I mostri” in Autorizza papà, Cosini di Svevo in Ugo’s dilemma. D’altronde Rondelli ci tiene a sottolineare che“scrivere le canzoni è come fare piccole regie e, per come la vivo io, la canzone è una sorta di cinema dei poveri. In molte canzoni ho cercato di fare storie cinematografiche, ad esempio in Cuba lacrime con la storia di un ometto che va nei locali di Rimini con le cubane e perde tutto, con un tributo ad atmosfere molto felliniane. In questo disco ‘Autorizza papà’ è un riferimento a Dino Risi ne I mostri, mentre ‘Nara F.’ ha un tributo al realismo di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica di ‘Umberto D.”
In “Come i Carnevali” Bobo celebra la poesia e la vita, che somiglia sempre più ad un carnevale, tra liti con la ex, scorrazzate in motorino senza casco con i figli e serate in osteria. C’è il sentito ricordo della madre in “Nara F.” e del padre in “Qualche volta sogno”, l’amore strampalato ma fortissimo per i figli in “Autorizza papà”. L’omaggio al pedagogo e scrittore polacco Henryk Goldszmit e al suo ruolo chiave con i bambini vittime dello Shoah.
“Come i Carnevali” è, in definitiva, un disco di un uomo innamorato delle assurdità e delle passioni della vita e troppo sensibile per non subirne la crudeltà, troppo lucido per prenderla sul serio. Vedere per credere, anche perché ogni suo concerto è una scoperta, ogni volta nuova, ogni volta diversa.
PAOLO ANGELINI
15 gennaio, San Marino, Bobo Rondelli: “Come i Carnevali”, Teatro del Titano, ore 21, info: 0549 882452, sanmarinoteatro.sm