Kinky Friedman, il ritorno del Kinkster!

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Maestro di stile, pensatore libero fra i pochi rimasti nel mondo della cultura americana oramai appiattita se non affondata dalle corporation, autore di dischi immancabili come Sold American (1973), Kinky Friedman (1974) e Lasso From El Paso (1976), elemento di grande carattere della Rolling Thunder Revue parte II (quella del 1976) guidata dal fraterno amico Bob Dylan, scrittore di libri a dir poco eccezionali e peraltro di ottimo successo (almeno tre vanno letti: Greenwich Killing Time, Elvis, Jesus & Coca-Cola e The Great Psychedelic Armadillo Picnic – un paio fra questi ci dicono pure tradotti in italiano), sodale di Billy Bob Thornton (anche qui, va letto l’atomico libro scritto a quattro mani fra i due: The Billy Bob Thornton Tapes/A Cave Full Of Ghosts), Tom Waits, Warren Zevon e sopratutto Willie Nelson, politico fra i pochi se non l’unico “votabile” adesso che Frank Zappa non è più fra noi, magnifico ebreo di Chicago trasformatosi in perfetto texano – insomma, stendente il tappeto rosso, giù il cappello che il Kinkster, Kinky Friedman, è tornato fra noi!

Kinky Friedman con il fraterno amico Willie Nelson
Kinky Friedman con il fraterno amico Willie Nelson

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The Loneliest Man I Ever Met marca il ritorno in studio dopo oltre trent’anni di assenza, tolti diversi live e raccolte odds & ends l’ultima prova fu Under The Double Ego (1983) – sia chiaro, il Kinkster non aveva abdicato, aveva solo usato altri medium per esprimersi: libri e politica – ricordiamo le sue pluri-candidature a governatore del Texas e ad altri incarichi. Il nuovo disco è un affare fra lui e chi lo conosceva già su vinile, non chiede nuovi adepti, se ne frega di questo – bisogna prenderlo come una promessa saldata, una specie di “prima o poi tornerò” che alla fine è arrivato, grazie a Dio.

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In verità, solo un brano è veramente inedito, giacché il resto è fatto di interpretazioni di brani altrui e di riletture di numeri del suo repertorio. L’inedito è The Loneliest Man I Ever Met, il pezzo guida: bella ballata acustica fra Guy Clark e Townes Van Zandt dove non vi è pretesa ma molto profondità – in poche parole, il Kinkster sa sempre il fatto suo. Dopodiché, Kinky si diverte a riprendere qualche brano che aveva già inciso nel suo periodo discografico classico – su tutti lo strepitoso Wild Man From Borneo, qui in una versione tutta rughe e esperienza che dona a quella storia di circo e di solitudine un’aurea ancora più epica.

Kinky Friedman con Billy Bob Thornton – i due sono stati autori a quattro mani del libro The Billy Bob Thornton Tapes/A Cave Full Of Ghosts (2012)
Kinky Friedman con Billy Bob Thornton – i due sono stati autori a quattro mani del libro The Billy Bob Thornton Tapes/A Cave Full Of Ghosts (2012)

A rendere The Loneliest Man I Ever Met imperdibile agli adepti, sono comunque le cover scelte, tutti di amici di vecchia data e ammiratori del Kinkster. Messa lì in apertura è la sempre splendida Bloody Mary Morning, inno alcolico primi 70s di Willie Nelson qui dettata al mondo da Kinky con Willie stesso: una coppia che va a nozze, come sempre accade da decenni. Poi tocca a, impossibile che manchi, Bob Dylan, del quale rende Girl From The North County come un bel valzer per vocione finto-sgraziato – consenso accordato. All’opposto, Mama’s Hungry Eyes di Merle Haggard e Pickin’ Time di Johnny Cash sono sussurrate come il folk più bello, suonato per pochi ma con tanta, tantissima intensità. Non manca nemmeno Tom Waits – a proposito, non vi sarà mica sfuggita la stupenda Highway Café di KF che il licantropo di Pomona incise una ventina di anni fa? – siccome Kinky s’impadronisce di A Christmas Card From A Hooker In Minneapolis: la fa sua chiamando Charley proprio di Kinky, e soprattutto la porta a casa come se fosse da sempre roba sua. Applausi. Acclamazione che continua con My Shit’s Fucked Up, uno dei grandi pezzi dell’ultimo Warren Zevon – Kinky ne mantiene il tono fra l’ilare e il cool ma soprattutto ne fa un bel ricordo nel nome del vecchio alleato di sbornie, di letteratura e di vera contro-cultura – sincero affare per gente destinata a dormire solo quando morta.

CICO CASARTELLI

KINKY FRIEDMAN – The Loneliest Man I Ever Met (Avenue A Records/Thirty Tigers)

Kinky Friedman