Roberto Paci Dalò, personaggio eclettico della scena artistica italiana, attraversa in maniera trasversale tutte le arti tra musica, performance, arte contempornaea, cinema e teatro.
Mentre sta ricevendo a Napoli il prestigioso riconoscimento alla carriera del Premio Napoli insieme a personaggi come Paolo Poli, Bianca Pitzorno e Serena Vitale, è uscito nei negozi il suo nuovo lavoro discografico “1915 The Armenian Files”, una performance registrata dal vivo a Vienna presso gli studi della ORF all’interno del programma Kunstradio che vede, oltre alla sua presenza al clarinetto, la partecipazione di Julia Kent al violoncello, Fabrizio Modonese Palumbo alla chitarra e Stefano Spada / Light Parade all’elettronica.
Pubblicato da Marsèll in coproduzione con Giardini Pensili, Arthub (Shanghai / Hong Kong) e l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, il disco (CD, LP, DD) è un lavoro di musica contemporanea: tra Cage e sonorità folkloriche armene.
Anche questo progetto, come il precedente “Ye Shanghai”, trae ispirazione da un triste capitolo della storia: quello del Genocidio armeno che il performer da anni sta studiando raccogliendo una quantità notevole di materiale, tra cui anche alcune immagini inedite.
Paci Dalò, a partire da testi del poeta armeno Daniel Varoujan – torturato e ucciso a 31 anni nell’agosto del 1915 da un gruppo di ufficiali e “poliziotti” turchi – mescola elettronica, voci, strumenti acustici, ritmi e trame sonore tratte da materiale d’archivio in una tessitura fatta di suggestioni e citazioni che rapresentano ormai il suo tratto distintivo.
E come sempre anche in questo lavoro, Paci Dalò esce dalla semplice narrazione musicale per realizzare a corredo un film, fino a fare diventare il concerto una performance.
La produzione del disco gode del partenariato di Arthub Shanghai e la partecipazione straordinaria dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia.