Un cartellone infinito. Tra danza, cinema e incontri, tutti internazionali, torna dal 31 ottobre all’8 novembre il Gender Bender, il festival ideato e diretto da Daniele Del Pozzo, dedicato alle rappresentazioni del corpo e delle identità di genere e orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee.
Un festival che si è distinto, fin dalle origini, per la sua altissima qualità tanto che da giugno è entrato a far parte di EFFE, il circuito di festival internazionali di qualità scelti e consigliati dall’Europa per lo straordinario lavoro di ricerca e promozione culturale
Come ogni anno Gender Bender conferma la sua vocazione a far rete fra i numerosi spazi della cultura della nostra città.
Sono ben 17 le diverse location del festival: Il Cassero lgbt center, Cinema Lumière, Arena del Sole, MAMbo, Teatri di Vita, Teatro Testoni Ragazzi, TPO, Librerie.coop Ambasciatori, Sala Cervi Cineteca di Bologna, Supermercato Coop di Piazza dei Martiri, Sì, DOM la cupola del Pilastro, Nosadella 2, Palazzo Marescotti, Piccolo Teatro del Baraccano, Dynamo.
Ecco a voi cosa c’è da vedere
Danza
Quest’anno Gender Bender apre a nuovi Paesi, ad esempio alla Cina, rappresentata dal giovane coreografo Er Gao, che presenta al festival in prima assoluta il suo Disco-teca (SI, 4 e 5 novembre).
Il rapporto tra individuo e società, e quello tra tradizione e innovazione, sono le due principali chiavi di lettura di questa edizione. Sul primo in particolare è scandito lo straordinario dittico in prima nazionale che aprirà il Festival: la Sagra della Primavera di Igor Stravinsky si articola nel lavoro del coreografo danese Palle Granhøj in due distinte riletture di genere (Rite of spring extended e Rose: Arena del Sole, 31 ottobre) una completamente al maschile e l’altra al femminile.
Nelle categorie del maschile e del femminile si cala anche il dialogo tra corpi di All dressed up with nowhere to go, primo lavoro coreografico dell’italiana Giorgia Nardin (SI, 1 e 2 novembre).
Viene invece dalla Repubblica Ceca la straordinaria performance dei Dot504, Collettive loss of memory in prima nazionale (Teatri di Vita, 7 e 8 novembre).
La coreografa olandese Liat Waysbort mette in scena in Please me please (Arena del Sole, 2 e 3 novembre) un solo giovane danzatore: sarà lui a trasformarsi da uomo a donna, da oggetto di desiderio a soggetto desiderante, da ballerina a pornostar.
Osservano invece la dimensione del duo maschile tanto Yellow place (Arena del Sole, 5 e 6 novembre) l’intesa istantanea tra due sconosciuti firmata dagli italiani Mattia Russo e Antonio de Rosa, quanto Ours (Arena del Sole, 2 e 3 novembre) il pluripremiato lavoro in prima nazionale dell’israeliano Idan Sharabi, con musiche di Joni Mitchell.
Gli adolescenti delle periferie bolognesi saranno inoltre la materia prima con la quale lavorerà Chiara Frigo, coreografa italiana che attraverso Ballroom (DOM, 7 e 8 novembre), un format sospeso tra la balera e lo speed date, crea una relazione tre generi e generazioni incentrata sullo scambio di memorie.
Danza per i ragazzi e le giovani generazioni con Tel Quel! Lo spettacolo in prima nazionale del coreografo francese Thomas Lebrun (Teatro Testoni Ragazzi, 31 ottobre e 1 novembre) parte del progetto Teatro Arcobaleno; un’opera in cui differenza, tolleranza, sogni e umorismo sono evocati nella coreografia dinamica di quattro interpreti.
Everything is OK porta in scena il corpo iperattivo del giovane Marco D’Agostin (Teatro Testoni Ragazzi, 3 e 4 novembre), che bombarda il pubblico con una catena ininterrotta di movimenti e posture ricavate dal mondo dell’intrattenimento; mentre I see the problem, not the solution di Ivan Mijaevic e María de Dueñas López (Arena del Sole, 5 e 6 novembre) è una deliziosa e conturbante parabola sui rapporti tra uomo e donna, punteggiata dalla musica eseguita dal vivo.
Cinema
Film e documentari arrivano a Bologna dai più interessanti festival internazionali. Tra i tanti titoli, si parte con l’incredibile documentario Fassbinder: to love without demands realizzato dall’amico Christian Braad Thomsen che Gender Bender porterà sullo schermo del cinema Lumiére.
Ancora una biografia eccellente nel film The law di Christian Faure, prima nazionale che racconta la vita straordinaria di Simone Veil, l’innovativa ministra francese alla Salute, sopravvissuta ad Auschwitz, che nel 1975 condusse nel suo Paese la battaglia per la legalizzazione dell’aborto.
Altra vita eccezionale quella di Yvonne Rainer, l’artista a tutto campo che negli anni ’60 rivoluzionò il mondo della danza moderna, raccontata nel film Feelings are facts. The life of Yvonne Rainer di Jack Walsh, prima nazionale.
E ancora, omaggio a George Takei, attore e attivista cinese, famoso per aver vestito i panni del timoniere Sulu nella celeberrima serie Star Trek, con il documentario in prima nazionale To be Takei di Jennifer M. Kroot.
Un altro documentario, Gardenia: before the last curtain falls di Thomas Wallner, racconta la straordinaria tournée mondiale dell’omonimo spettacolo di Alain Platel, con protagonista una compagnia di anziani gay, transessuali e drag queen.
La comunità trans e la scena drag sono protagoniste anche di Mala mala, il documentario in prima nazionale diretto da Antonio Santini e Dan Sickles.
Tra i lungometraggi in programma il raffinatissimo The Duke of Burgundy del regista inglese Peter Strickland che racconta la relazione sadomaso che lega Evelyn e Cynthia, entomologhe, The Falling di Carol Morley ambientato in un college inglese, con la partecipazione di Maisie Williams (Arya Stark di Game of Thrones) e Greta Scacchi nei panni della vicepreside della scuola.
Grandi nomi del cinema e della musica per altri due titoli: Grandma regia di Paul Weitz (regista di American Pie e About a Boy) un film duro e divertente, a tratti commovente, che ritrae una lunga giornata nella vita di una famiglia molto particolare, con una strepitosa Lily Tomlin; e Dope la straordinaria commedia di Rick Famuyiwa in prima nazionale, prodotta da Forest Whitaker e Pharrell Williams, la storia di Malcolm, studente di Los Angeles, malamente inserito nello stereotipo del ragazzo nero povero mantenuto dalla mamma single lavoratrice.
Perfect obedience di Luis Urquiza Mondragón racconta in prima nazionale lo scandalo di padre Marcial Maciel Degollado, allontanato dal ministero del sacerdozio per pedofilia.
Altra prima nazionale per Death in Buenos Aires della regista argentina Natalia Meta, un travolgente noir argentino; una storia di amore fatale che incrocia il thriller con il camp, il poliziesco con il melodramma alla Almodòvar.
Gayby Baby di Maya Newell – altra prima nazionale – è un originalissimo e toccante documentario che racconta quattro anni di vita di quattro ragazzi e ragazze australiani, tutti cresciuti in famiglie omogenitorali. Un documento prezioso che aggiunge all’attuale dibattito sulla genitorialità delle persone gay e lesbiche l’inedito sguardo dei figli.
Conversazioni
Tra i tanti, Gender Bender incontra quest’anno quattro donne straordinarie.
Apre il programma Teresa De Sio (librerie.coop Ambasciatori, 4 novembre) dal vivo con il reading tratto dal suo secondo romanzo, L’Attentissima, edito da Einaudi, accompagnata dal musicista, giornalista e conduttore radiofonico di Radio3 Valerio Corzani.
Il secondo appuntamento è con la filosofa Michela Marzano (librerie.coop Ambasciatori, 5 novembre) autrice di numerosi saggi e articoli di filosofia morale e politica. A Gender Bender dialoga sul suo ultimo libro dal titolo Papà, mamma e gender, un testo che tenta di portare luce e chiarezza sulla cosiddetta “teoria del gender”, citata spesso in ogni dibattito sulle discriminazioni e la violenza contro donne, omosessuali e transessuali.
Attesa al festival anche Nicla Vassallo (librerie.coop Ambasciatori, 6 novembre) filosofa di fama internazionale, attualmente professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università di Genova. autrice di Il matrimonio omosessuale è contro natura. Falso!, edito da Laterza.
Conclude il ciclo Le giovani parole, rito sonoro della poetessa Mariangela Gualtieri una delle voci più originali della poesia italiana e drammaturga raffinata del Teatro Valdoca (Teatro del Baraccano, 7 novembre) .
Progetti site-specific di teatro
Una prima assoluta per JUKEBOX, azione performativa di Teatro Sotterraneo (Coop di Piazza dei Martiri, 6 novembre), appositamente creata all’interno di un supermercato con alcuni elementi ancora molto segreti (un coro maschile, incursioni a sopresa tra gli scaffali, un uso stralunato delle merci) per un lavoro che si preannuncia nel solco di quello spirito caustico e dissacratore con cui, in breve tempo, la compagnia si è affermata come una delle più interessanti della nuova scena teatrale, italiana e internazionale.
Altro ospite del festival è Daniel Hellmann, performer e musicista svizzero che in ben tre diverse location (Dynamo, 5 novembre; Cassero, 6 novembre; cinema Lumière, 7 novembre) sarà a completa disposizione con lo spettacolo in prima nazionale FULL SERVICE. Non ci sono limiti alle richieste del pubblico, che verranno esaudite seduta stante: purché siate disposti ad accettare le condizioni e a pagare il servizio. Full Service è un gioco con un finale aperto, una provocazione che svela la matrice capitalista della negoziazione e i meccanismi che regolano le relazioni umane.
Mostre
FOTOGRAFANDO L’INCANTO (SI, 7 novembre) raccoglie i lavori prodotti da madri-artiste e operatrici dell’infanzia, presentati in uno spazio comune come pillole visive ed emozionali. La mostra è accompagnata da eventi performativi di Anna Albertarelli, Roberto Passuti, Thomas Passuti, Stefania Erriquez, Alice Orabona, Laura Matano, Cecilia Ferrari, Sabrina Naspi, Elena La Ganga, Penelope Reversi, Nicoletta Portavia, Leonardo Lambruschini, Livia Solmi, Andrea Fiorini, Cloe Fiorini.
ARCHIVI MIGRANTI: SURROGATES FROM ELSEWHERE (MAMbo, 1 – 8 novembre) è invece un’esposizione itinerante curata dall’artista americana E. G. Crichton che porta in città 13 differenti archivi, musei e biblioteche LGBT in una sorta di diaspora degli archivi queer mondiali. Un progetto di Centro di Documentazione Cassero LGBT Center in collaborazione con Nosadella.due, MAMbo, Arts Research Institute and Committee on Research – University of California (USA), University of California EAP.
Party
Appuntamento per un Halloween Party (Cassero, 31 ottobre) in compagnia di The man inside Corinne, figura di spicco della scena parigina underground.
Si continua con Fags & Queers Party (Cassero, 3 novembre) in compagnia del talent show per drag queen BaraccONE e i dj Poppen, Mattia Matthew e Barbieturici.
Giungono da Berlino i Pet Shop Bears, duo di dj, creatori dell’omonima serata dedicata alla comunità ursina e che a Bologna verranno accolti nella cornice del più tradizionale dei ritrovi “bear” italiani: il Feed the bears Party (Cassero, 6 novembre).
Gran finale con il Closing party (Cassero, 7 novembre) che ospita da Vienna Electric Indigo, vera e propria testa d’ariete per il genere femminile nella conquista di una roccaforte ancora strettamente maschile: la consolle.
31 ottobre – 8 novembre, Bologna, Gender Bender Festival, sedi varie, info: 051 0957222, genderbender.it