Gentile dottoressa,
sono una donna che ha sempre bisogno di soddisfare gli altri. Io in realtà non mi vedo così, ma me lo dicono tutti, compreso il mio medico di base con cui mi sono recentemente sfogata, e che mi ha consigliato di rivolgermi ad uno psicologo. E’ davvero qualcosa che si possa curare?
Grazie
Carissima,
non fornisci molti elementi utili a capire se davvero tu abbia queste caratteristiche, ma posso parlarti più in generale della sindrome di Wendy, in modo che tu possa cogliere se ti ritrovi in questa problematica, così come sembrano riconoscerti gli altri.
Con questo termine ci si riferisce ad complesso di comportamenti e sensazioni tesi a fare di tutto per non essere rifiutati e/o abbandonati. E’ questo timore di base infatti, che porta le persone a cercare di compiacere gli altri in ogni modo, in particolare il proprio partner. C’è una necessità eccessiva di sentirsi accettati e sostenuti dall’altro, un altro che diventa la ragione di vita del bisognoso d’affetto. Tra i comportamenti più comuni messi in atto da chi ne risulta affetto si ritrovano un esagerato tentativo di fare in modo che la persona amata non si arrabbi, sentirsi erroneamente unici responsabili e quindi chiedere perdono per tutto ciò che accade intorno, cercare di proteggere in modo materno/paterno chi si ama. Forse è superfluo ribadire che per definirsi “patologiche” queste tendenze si devono presentare in modo eccessivo e soprattutto spinte da un’incredibile paura di essere abbandonati dall’altro.
Una curiosità. Perché è definita sindrome di Wendy? Come noto questo è il nome della presenza femminile nella favola di Peter Pan. Accanto a chi soffre della nota Sindrome di Peter Pan dunque, deve per forza collocarsi una persona capace di assumersi tutte quelle responsabilità che rifiuta chi non vuole crescere.