Gentile dottoressa,
sono una persona sempre ansiosa e sempre preoccupata per tutto, anche per le cose più piccole. Me ne rendo conto ma non riesco a cambiare. Mi sto rovinando la vita. Come posso fare?
Grazie, C.
Cara C.,
Lo stato di preoccupazione è funzionale alla risoluzione dei problemi. Un eccesso di tale funzione però, può generare conseguenze opposte, ovvero portare alla paralisi delle idee, ad aumentare eccessivamente i livelli d’ansia e quindi allontanare la persona da un’analisi lucida della situazione. In una sola parola preoccuparsi troppo può diventare patologico.
Ma si può evitare di cronicizzare la tendenza a preoccuparsi per ogni minima cosa?
La risposta è assolutamente affermativa.
Per prima cosa bisogna capire se la persona abbia consapevolezza della propria tendenza alla preoccupazione eccessiva ed esagerata.
In secondo luogo è necessario identificare le spirali di pensiero negativo che al solito si generano. Ad esempio le persone consapevoli di preoccuparsi troppo spesso iniziano a pensare che tale stato le renderà pazze e in tale ragione l’effetto è opposto, ovvero finiscono con il preoccuparsi ancora di più. Come accennato tale condizione comporta un incremento in senso patologico dei livelli di ansia, alimentati da false credenze che mantengono e incrementano lo stato e il modo di pensare.
Di certo l’evitamento delle situazioni che, nella mente del preoccupato cronico, comporterebbero certamente una preoccupazione non risulta funzionale. Utile a lungo termine è invece un lavoro cognitivo sulla modifica delle false credenze e sull’interruzione della spirale di pensieri negativi che si è portati a generare causa la presenza di errati schemi mentali. Molti inconsciamente sono animati dall’erronea credenza che la preoccupazione abbia un fine sempre positivo generando l’idea automatica che una maggiore preoccupazione conduca ad una maggiore possibilità di risoluzione del problema. Esattamente come l’ansia – nelle adeguate misure – è funzionale alla nostra sopravvivenza, allo stesso modo lo stato di preoccupazione – quando contenuto in certi limiti – può aiutarci a trovare le soluzioni più adeguate, ma se supera una determinata soglia finisce per rappresentare un ostacolo.
Il lavoro cognitivo per essere adeguato deve essere seguito a livello psicoterapeutico, ma possiamo identificare una serie di strategie utili (che comunque non sostituiscono il lavoro clinico) per superare al meglio l’ansia collegata allo stato di preoccupazione eccessivo:
1) Darsi un tempo per preoccuparsi
La distrazione aiuta solo momentaneamente la riduzione dell’ansia. Più utile è cercare invece di concedersi uno spazio quotidiano di tempo per pensare alla preoccupazione (possibilmente non alla sera per evitare il rischio insonnia), terminato il quale vi ripeterete che non ci sia più spazio per preoccuparsi sino all’indomani. E’ utile in questo tempo annotarsi per iscritto le preoccupazioni.
2) Concentrarsi sulla risoluzione dei problemi
Preoccuparsi molto per qualcosa restituisce l’idea di aver pensato a tutte le soluzioni possibili, quando in realtà preoccupazione e soluzioni viaggiano su binari molto diversi. Dopo il punto 1) passerete quindi ad analizzare il vostro elenco, cercando di capire quale delle vostre preoccupazioni presenti margini concreti di soluzione. Quando riuscirete a elaborare un ventaglio di possibili soluzioni, sentirete lo stato di preoccupazione diminuire.
3) Accettazione dell’imprevisto
Molte persone utilizzano la preoccupazione per fronteggiare l’imprevedibilità delle situazioni, come se tale stato potesse aiutare la prefigurazione di tutto ciò che potrebbe accadere di negativo e, di conseguenza, ad affrontarlo meglio quando si dovesse verificare. Ricordatevi però che comunque sarebbe impossibile prevedere ogni singola sfaccettatura delle situazioni problematiche, quindi possiamo valutare che rappresenti uno sforzo inutile.
4) Evitare persone ansiogene
Anche senza volerlo chi ci circonda ci influenza notevolmente, in senso positivo ma anche negativo.
Analizzando la nostra vita dovete riuscire a capire se ci siano persone che – seppur involontariamente – generano in voi stato di ansia e preoccupazione eccessiva (in genere sono persone a loro volta molto ansiose) e tenervi alla larga da esse.