Ogni tanto cascano sul pianeta musica tipi che subito incuriosiscono appena lì vedi – tipo Matthew E. White con quella chioma lunghissima e la barba che fa il paio. Con lui la curiosità, come accaduto con il grande Matthew Houck aka Phosphorescent, è diventata in fretta ammirazione incondizionata ascoltato il suo album di debutto Big Inner (2012) in proprio uscito dopo alcuni anni a provarci con varie band – semplicemente un lavoro per palati fini.
E adesso tocca al fatidico secondo album, – che segue per bene il solco del precedessore ma lo espande anche – arrangiamenti e produzione dove i limiti sono larghissimi nella più ampia idea possibile di “cosmic american music” – nel senso dei 24 carati a forma Gene Clark & Thomas Jeffersons Kaye siccome il leggendario No Other (1974) sembra essere più che un talismano per MEW – per non parlare di Neil Young, Grateful Dead, Marvin Gaye, Gram Parsons e Randy Newman – nell’occasione è stata sfoderata una magnifica Sail Away del Maestro in medley con Are You Ready For The Country del Loner canadese, il tutto per quasi una quindicina di minuti veramente di cardiopalmo. Ma soprattutto dove numeri tipo Brazos, Big Love e Will You Love Me o i nuovissimi (e già convincenti) Holly Moly e Take Care My Baby paiono essere tutto tranne frutto dell’ultimo arrivato.
Io su un tipo così non ho proprio dubbi – palesemente è un tizio che sa di dove viene e dove vuole andare, e stacco senz’esitazioni il biglietto per la sua giostra magica. Tutto bene, tutto a posto, quindi? No – perché essendo la data italiana l’ultima del tour europeo, suonato tutto full band se non anche con una piccola sezione archi nelle date parigina e londinese, i promoter italiani hanno fatto i furbetti portando MEW solo in duo con il suo chitarrista – non che la performance sia stata meno che ottima ma la sensazione che i peraltro molti accorsi al concerto nel piccolo club torinese siano stati presi fondelli è tanta, e non fa bene a nessuno. Quando si dice che le cose prendono una brutta piega.
CICO CASARTELLI
Visto il 30 aprile al El Barrio di Torino.