Spazio immaginario e luoghi della memoria. La geografia del medioevo era fatta di ricordi e tradizioni, più che di esperienze dirette e di viaggi reali. Le mappe servivano ad elencare popoli e città piuttosto che a descrivere la forma fisica della terra. Come scrive Umberto Eco, queste mappe erano “Imagines Mundi, che cercavano maggiormente di soddisfare il gusto del meraviglioso, raccontando di paesi, lontani e inaccessibili”.
Da queste considerazioni, prende avvio la ricerca di Francesco Casolari (Bologna, 1982), che nelle sue incisioni stravolge la concezione delle rappresentazioni del mondo contemporaneo, inteso come realtà globale e globalizzante allo stesso tempo, arricchendole di un vasto fluido di persone, luoghi e oggetti bizzarri, proprio come le rappresentazioni cartografiche medioevali. Da New York a Parigi, passando per Copacabana, Oslo e Firenze, le città contemporanee sono descritte come un insieme di allucinazioni, icone pop, modelli architettonici. Una mappa visionaria, un’imagines mundi, che è traccia narrativa di un tempo e di uno “spazio” zero in cui tutto si moltiplica nell’ordine di immaginare una nuova prospettiva visuale. Le incisioni di Casolari si rivelano come delle vere e proprie “allegorie universali, dove creature meravigliose e riferimenti reali non contano più come singole unità riconducibili al contesto come l’abbiamo standardizzato nella memoria, ma come parti di un ecosistema in continuo movimento e trepidazione. Uno schema imperfetto di una precisione fantastica, proprio come la vita.”
LEONARDO REGANO
Fino al 24 aprile
Imagines Mundi
Bologna, Spazio9 Aposa, via Val d’Aposa 1/C
Orari: lunedì-venerdì 10.00/13.00; 15.00/18.00 – sabato su appuntamento
Info: tel. 051/0390684 www.spazioaposa9.com